Il Festival di Venezia 2018 si avvicina e c’è grande attesa per l’appuntamento cinematografico più importante in Italia. Il direttore Alberto Barbera si è superato ancora una volta: dopo la bellissima selezione dell’anno passato, Venezia 75 è sicuramente la rassegna più ricca di sempre. Sono 21 i film del Concorso principale



Prima di parlare dei film più attesi e di quelli candidati al Leone d’Oro, ricordiamo che il Leone d’Oro alla Carriera sarà dato a David Cronenberg: in omaggio al grande regista, sarà presentato al Lido il suo M. Butterfly, una delle pellicole più personali sebbene meno fortunata di altre. “Ho sempre amato il Leone d’Oro di Venezia. Un leone che vola su ali d’oro. È l’essenza dell’arte, non è vero? L’essenza del cinema”, le parole del regista di Toronto, seguite dal commento del direttore Alberto Barbera: “Benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror, sin dai suoi primi film scandalosamente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitation, costruendo film dopo film un edificio originale e personalissimo”.



Passando ai film selezionati per il Festival 2018, è difficile decifrare e pronosticare il possibile Leone d’Oro, ovvero il film che coglierà l’eredità di The Shape of Water. Grandi registi e promesse del panorama internazionale: il concorso Venezia 75 è variegato e troviamo numerosi film di genere. Sicuramente tra i più attesi c’è Suspiria di Luca Guadagnino, con il cineasta italiano reduce dal successo di Call me by your name che rivisita il capolavoro horror di Dario Argento. Indicato come possibile protagonista agli Oscar 2019, il lungometraggio vanta un cast straordinario e sarà uno degli appuntamenti da non perdere.



Un altro possibile candidato alla vittoria come Miglior film è Roma di Alfonso Cuaron, un film molto personale per l’artista messicano che torna al Lido dopo lo straordinario Gravity. Un dramma in bianco e nero, una pellicola che punta a toccare le corde dell’emozione e che potrebbe senza dubbio conquistare i cinefili: molto amato a Venezia, Cuaron prepara così la sua corsa verso il Dolby Theatre… Dai fratelli Coen a Jacques Audiard, passando per Mike Leigh e il ritorno di Damien Chazelle con il film di apertura First Man: sono davvero molti i film attesi con suspense, ma ne segnaliamo un altro che riscuoterà sicuro successo. Parliamo di The Favourite di Yorgos Lanthimos, con protagoniste Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz. La storia della regina Anna e del suo tormentato regno nel corso della guerra contro la Francia nel Settecento. Assente a sorpresa al Festival di Cannes, l’opera del regista cipriota potrebbe avere il trampolino di lancio in vista degli Oscar 2019 proprio a Venezia: dopo The Lobster e The Killing of the sacred deer, che non hanno convinto l’Academy, Lanthimos punta prima Venezia e poi Hollywood.

Vi abbiamo parlato fin qui di film attesi dal grande pubblico, ma attenzione alle possibili sorprese: lo scorso anno Foxtrot di Samuel Laoz e L’insulto di Ziad Doueiri conquistarono pubblico e giuria da outsider, quest’anno invece? Puntiamo su due titoli in particolare Werk ohne autor di Florian Henckel von Donnersmarck e dell’italiano Capri Revolution di Mario Martone. Il regista tedesco, noto per il bellissimo Le vite degli altri (premio Oscar nel 2007 per il miglior film straniero) è un visionario e il suo è un progetto decisamente ambizioso (dura 188’, ndr), cercando rilancio dopo il poco fortunato The Tourist. Per quanto riguarda il cineasta campano, invece, parliamo di un film storico e di una storia che parte da ottime premesse, possibile chiusura di una ideale trilogia composta da Noi credevamo e Il Giovane Favoloso.

Come dicevamo, anche nelle sezioni collaterali troviamo dei lungometraggi molto interessanti, alcuni di questi sono attesi particolarmente dal grande pubblico. Non possiamo non citare A star is born, esordio alla regia di Bradley Cooper con Lady Gaga protagonista: il direttore Alberto Barbera si è sbilanciato con parole di elogio, parlando di possibili candidature agli Oscar, e c’è grande curiosità per un progetto decisamente affascinante, con Cooper che sarà inoltre il protagonista insieme alla regina del pop. Fuori concorso troviamo anche il nuovo lavoro di S. Craig Zahler Dragged Across Concrete, già protagonista al Lido dodici mesi fa con il violentissimo Brawl in cell block 99, e l’ultimo lavoro dell’argentino Pablo Trapero La Quietud.

Non mancheranno le chicche per gli amanti del cinema asiatico: verrà presentato al Festival di Venezia Shadow, l’ultimo lungometraggio del cinese Zhang Yimou, che riceverà inoltre il premio Jaegel-LeCoultre. Già due volte Leone d’Oro, prima con Lanterne Rosse e poi con Non uno di meno, il sessantottenne ha ambientato la sua ultima fatica nel periodo dei Tre Regni, con un re in esilio ed il suo generale che creano un complotto per riprendersi tutto quello che gli è stato tolto. Un film di azione con protagonisti Deng Chao e Sun Li: fosse stato inserito nel concorso Venezia 75, sarebbe stato senza dubbio uno dei candidati per la vittoria del riconoscimento più importante.

Per quanto riguarda i Fuori Concorso, citiamo alcuni appuntamenti da non perdere: dal restaurato The Other Side of the Wind di Orson Welles alle prime due puntate della serie televisiva L’amica geniale di Saverio Costanzo, passando per l’ultimo documentario di Frederick Wiseman Monrovia, Indiana e American Dharma di Errol Morris, con l’intervista bomba a Steven Bannon. Tra le pellicole più discusse, ancora prima dell’inizio del Festival di Venezia 2018, Sulla mia pelle di Alessio Cremonini sarà il film di apertura della sezione Orizzonti: con Alessandro Borghi come protagonista, il lungometraggio narra gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia.

Sempre in Orizzonti troviamo La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi, tratto dal fumetto del celebre Zerocalcare. Chiudiamo la rassegna di film più attesi del Festival veneziano e di quelli da non perdere con un titolo presente nella sezione Sconfini, ex Cinema nel Giardino: ci riferiamo a Il Banchiere Anarchico, regia di Giulio Base. Reduce da La coppia dei campioni, il regista torinese propone l’omonimo “racconto di raziocinio” di Fernando Pessoa, un film a cavallo tra letteratura, economia e realtà contemporanea, un progetto ambizioso da non lasciarsi scappare!