Stefania Rocca è un’attrice a tutto tondo. Le sue doti artistiche, a dire il vero, restano in parte inespresse, perché “nessuno ha ancora tirato fuori la vera Stefania”. Sarà che è troppo brava: l’unica parte che non sa recitare, ammette, è quella di se stessa. “In ogni film si è aggiunto un tassello, qualcosa in più, ma anche la sensazione che altri aspetti sarebbero venuti fuori dopo, nelle future occasioni”. Che non sono mancate: “Gli inglesi mi hanno fatto fare l’elegante ironica, i francesi la signora ‘upper class’ malinconica, gli italiani la donna moderna. Forse il personaggio che più mi manca è quello della vicina di casa, semplice, riconoscibile”. Non una snob: “Preferisco definirmi ‘spirito libero’. Ho senso estetico, riconosco l’eleganza, ma sono principi che valgono per me, non giudico gli altri. Il gioco dell’attore è questo: trasformarsi“.
Un altro ruolo che proprio le sta stretto è quello di ballerina. “Sono sempre stata curiosa e, soprattutto, convinta che la comunicazione non fosse legata solo alla parola, ma molto all’uso del corpo”. Nonostante ciò – spiega alla Stampa – l’esperienza di Ballando è stata deludente. “Ho scoperto che nella danza si può essere molto bravi, ma se non si è anche un po’ narcisisti non funziona”. Dal 10 settembre, Stefania Rocca dirigerà l’Otranto Film Fund Festival. “Mi piace fare cose differenti, portare qualcosa di me in contesti diversi”. Nel frattempo è anche impegnata nelle riprese di Mentre ero via. Che differenza c’è tra cinema e fiction? “Non molte, sono convinta che debbano coesistere. E poi adesso i tempo sono cambiati”.