Su MyMovies possiamo leggere le parole di Walter Veltroni che sottolinea su Christine la macchina infernale: “Il film ha una sua strepitosa, straripante fisicità. E’ misteriosa, inquietante, sensuale. E’ nata nel 1957 ed è una rossa. Non può che piacere a tutti, Christine. Anche quando fa la cattiva e si offende e si vendica. Ha una personalità suscettibile ed è dotata di un’elevata autonomia. Non è una donna, ma un’automobile e questo poco importa”. Interessante è anche il punto di vista espresso da FilmTv dove possiamo leggere: “John Carpenter si misura con Stephen King e il risultato è un gioiellino horror. L’esclusività del rapporto che si stabilisce tra automobile e ragazzo giustifica ogni aberrazione. Alla fine saranno puniti come ogni coppia maledetta, in fondo questo è un melodramma”. Ci troviamo di fronte a un film che si vive a 200 chilometri orari e non è una metafora. Il trailer ci offre ulteriori informazioni in merito al film, clicca qui per il video. Christine la macchina infernale va in onda su Rai Movie alle 21.10 e potremo seguirlo in diretta streaming sui nostri dispositivi mobili, cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)



CURIOSITÀ

Rai Movie ha scelto nella sula prima serata di oggi, giovedì 16 agosto 2018 di accontentare un pubblico amante del genere orrore e thriller con la messa in onda del film prodotto nel 1983 dal titolo Christine – La macchina infernale. La regia di questa pellicola è stata affidata a John Carpenter che ha lavorato su un soggetto scritto da Stephen King e sulla sceneggiatura di Bill Philips. La produzione del film è stata curata da Larry J. Franco, il montaggio è stato realizzato da Marion Rothman con gli effetti speciali di Roy Arbogast e le musiche composte dallo stesso regista John Carpenter, la scenografia è stata infine ideata da Daniel A. Lomino. La pellicola è stata realizzata negli Stati Uniti d’America con la durata di circa due ore. Pellicola che si è ben comportata al botteghino con incassi che hanno raddoppiato le spese di produzione, il successo al box office è stato figlio anche di un sapiente lavoro di pubblicità, con le case di produzione che hanno sfruttato alla perfezione il nome di King nel momento in cui i suoi libri rappresentavano un cult per gli amanti del genere. Location interamente americane con buona parte delle scene girate nella periferia di Newhall, una piccola cittadina della California. Da sottolineare come sebbene la pellicola si riferisca a una Plymouth Fury la produzione scelse di utilizzare una Belvedere sempre della Plymouth, stante la rarità della Fury che nel mercato del collezionismo valeva molto più della macchina utilizzata.



NEL CAST JOHN STOCWELL

Christine la macchina infernale è una pellicola ascrivibile al genere horror diretta da John Carpenter che si è basato su un soggetto scritto da un vero artista del genere, quel Stephen King che rappresenta uno dei migliori scrittori horror. La pellicola che ha visto le sale cinematografiche nel lontano 1983 è stata prodotta negli Stati Uniti d’America grazie alla collaborazione di tre case di produzione (Columbia Pictures Corporation, Delphi Premier Productions, Polar Film). Il film vanta un cast di attori di alto livello, tra di questi si evidenziano Keith Gordon e John Stockwell che rispettivamente interpretano i ruoli di Arnie e Dennis. La pellicola a causa della sua anzianità di produzione non è certo una prima televisiva, essa andrà nuovamente in onda questo giovedì 16 agosto in prima serata (ore 21.10) su Rai Movie, il canale del servizio pubblico dedicato al grande cinema d’autore. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.



CHRISTINE LA MACCHINA INFERNALE, LA TRAMA DEL FILM HORROR

La trama ha inizio in una catena di montaggio di Detroit. Qui durante l’allestimento di una Fury avvengono due strani incidenti, nel primo un operaio facendo inavvertitamente cadere il cofano si frattura tutte le dita, nel secondo, molto più grave, un operaio muore asfissiato dai gas che si sprigionano da un principio d’incendio dopo che l’uomo ha fatto cadere il suo sigaro sui sedili in pelle. La trama si sposta di ben ventuno anni, in California infatti due amici per la pelle Arnie Cunningham e Dennis Guilder dopo aver finito una disastrosa giornata di scuola si imbattono in una Plymouth Fury del ’57, il cui nome è Christine. L’auto è di proprietà di un contadino ed è di fatto un rottame. Nonostante sia sconsigliato dall’amico Arnie se ne innamora e l’acquista. L’auto ha un atteggiamento strano sul giovane che non solo litiga con i genitori dopo averli resi partecipe dell’acquisto, ma inizia a dedicare ad essa molte ore del giorno. Arnie in tale contesto decide di restaurare l’auto, e si affida a Darnell il gestore di un officina che mette non solo a disposizione il banco di lavoro ma recupera alcuni pezzi d’epoca in cambio di alcuni “servizi” di Arnie. Passano i giorni e l’auto inizia a manifestare degli inspiegabili atteggiamenti, luci che si accendono, il motori che si mette in moto, radio che seppur spenta inizia a suonare. Durante questi incidenti sia Dennis che Leigh, la ragazza di Arnie, rischiano di morire. Soprattutto la ragazza inizia a diffidare dell’auto e va a trovare l’amico del fidanzato che è ancora ricoverato in ospedale, e qui scopre che all’auto sono legate almeno quattro morti sospette. La macchina di fatto era la stessa che a Detroit aveva portao agli incidenti strani, la sua malasorte non è però svanita dopo l’ingresso nelmondo reale. Una sera come se non bastasse l’auto si auto ripara, accade infatti che quattro bulli di paese, Buddy, Richard Trelawney, Don Vandenberg e Moochie Welch, per farla pagare a Arnie distruggono l’auto. Christine dopo una notte senza nessun intervento umano diventa però più bella di prima. Il film prosegue con Christine che insegue i quattro bulli e ad uno ad uno li uccide durante alcuni paurosi incidenti stradali, attirando cosi le attenzione della polizia locale che tramite un detective del luogo inizia ad investigare sulla macchina. Al culmine della pellicola anche Arnie muore e lo fa dopo essere diventato pazzo, Dennis insieme a Leigh decide di distruggere l’auto e Christine viene portata da uno sfasciacarrozze che la fa diventare un cubo di acciaio. L’ultima scena inquadra però un particolare dell’ammasso di ferraglia che si muove, particolare che fa pensare che l’auto avrà ancora una vita del tutto autonoma.