Gerry Scotti e Gabriella sono tra le coppie più discrete del mondo dello spettacolo. Sia lui che lei sono reduci da un matrimonio naufragato, ed entrambi hanno un figlio adolescente. Fu proprio grazie a loro che si sono conosciuti, all’uscita della scuola che i ragazzi frequentavano. A ufficializzare la cosa ci hanno messo un po’: “Ma rifarei tutto perché mi sono sentito a posto con la coscienza”. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Gerry Scotti ripercorre amori e vita privata. A cominciare dalla nascita del figlio Edoardo: “È stata una scelta ponderata, certo non capitata tra capo e collo. Entrambi già maturi, avevamo 36 anni. Io e la mamma di Edoardo abbiamo frequentato il corso prenatale all’Ospedale Buzzi di Milano. Quasi 30 anni fa non era una pratica normalissima. L’idea era che io dovessi entrare in sala parto, ma il primario della neonatologia, al momento del parto, mi ha detto: ‘Lei non ha una bella faccia, venga con me nella stanza delle infermiere’. Era un professore sui 70 anni , bello, alto, abbronzato, con il camice. Ha aperto la moka, ha fatto il caffè, me l’ha versato nella tazzina. Chiacchieravamo, mi ha distratto. A un certo punto mi ha detto: ‘Venga con me’. Edoardo era nato”.
Scotti si sente un privilegiato: “Ho quasi 62 anni, lo sono sotto tutti i punti di vista, ho un figlio, una compagna. Onestamente, mi manca solo il tempo libero. Mi sono chiesto: che senso ha se un libero professionista che teoricamente non ha vincoli non può smettere come vuole e quando vuole? Mi sono dato questa risposta: per gente come me o Carlo Conti o Paolo Bonolis che hanno fatto del nostro esserci quotidiano il nostro modo di essere, come la credenza in salotto, è faticoso dare uno stop. Certo, la vacanza è fondamentale e per me significa ‘sparire’, non avere orari , ozio, noia”. E a proposito di ozio: il suo è il classico fisico da divano. La vive con “leggerezza”? “Sì, vivo con grande serenità il mio quintale. Trascuro il mio corpo meno di quanto si possa credere, però, specie da una decina di anni. Faccio costantemente ginnastica tre volte la settimana, sono regolare negli orari, detesto mangiare quando capita; mi piace molto il cibo ma alle 23 non apro il frigorifero e non mi attacco al tubo della maionese. Ceno con amici, sono godurioso e sono convinto che le cose buone facciano meno male delle cose cattive“.