Luciano De Crescenzo compie 90 anni: il 18 agosto del 1928 nacque a Napoli il noto scrittore e regista, salito alla ribalta per il suo “Così parlò Bellavista”. Nato nel quartiere San Ferdinando, De Crescenzo ha frequentato le scuole elementari insieme a Carlo Pedersoli, meglio noto come Bud Spencer, e dopo essersi laureato in ingegneria idraulica con il massimo dei voti, nel 1976 decise di darsi alla vocazione di scrittore divulgatore. Il suo Così parlò Bellavista vendette più di 600 mila copie e fu tradotto anche in giapponese. Da lì è iniziata la sua carriera di successo, con la pubblicazione di 25 libri e la vendita di oltre 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni solo in Italia. Ricordiamo anche una parentesi nel mondo del cinema, da regista di quattro film: Così parlò Bellavista (1984), Il mistero di Bellavista (1985), 32 dicembre (1988), Croce e delizia (1995).
“NAPOLI ULTIMA SPERANZA DELL’UMANITA'”
Intervistato da Il Mattino, Luciano De Crescenzo ha ripercorso la sua carriera, a partire dal suo libro preferito: “Non so se mi rappresenta di più però, senza far torto agli altri libri che ho scritto, Il dubbio è il mio preferito. È un libricino nel quale mi pongo quattro grandi domande: Esiste Dio? Esiste il Destino? Che cos’è il tempo? Che cos’è lo spazio?. Ecco, in nemmeno cento pagine provo a trovare una risposta ai più discussi interrogativi della vita”. De Crescenzo ha poi parlato della sua Napoli e di Gomorra: “Io Gomorra non l’ho mai visto, ma non per partito preso; semplicemente perché guardo poco la televisione. Credo sia importante denunciare certi peccati, senza però perdere di vista quel che c’è di positivo. Quando scrissi Così parlò Bellavista, chiusi il libro con questa frase: Ciononostante, in questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e di bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che ha l’umanità per sopravvivere”. E continua: “Mi sembrava un buon auspicio, un messaggio di speranza. Dall’uscita del libro sono passati 30 anni e tante cose non sono cambiate. Penso alla camorra, ai rifiuti, al traffico Negli ultimi tempi però, mi sembra che Napoli abbia riconquistato un po’ di quel sano folklore che l’ha resa famosa nel mondo”.