“Ottant’anni… il momento giusto per ringraziare di essere arrivato fino a questa età. Per guardare al futuro, ma spesso anche al passato. E per sentirsi molto fortunato”. È un “ottimo bilancio”, per Maurizio Costanzo, che in vista del compleanno del 28 agosto si concede una lunga chiaccherata con l’Ansa. “Fin da ragazzo sognavo di fare il giornalista. Ho fatto la radio, la tv: sono in video da 42 anni. Ma la voglia ce l’ho ancora, ed è la stessa di quel ragazzo di tanti anni fa”. È per questo che in autunno tornerà in video. Nel frattempo, comunque, Rete 4 trasmette le repliche del Maurizio Costanzo Show. Sono Giorgio Manetti e Gemma Galgani a inaugurare la puntata di stasera, con le loro tresche amorose che si inseguono da Uomini e Donne. Via col vento è niente in confronto: la loro storia è a dir poco burrascosa.



Restando in tema di intemperie, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli si danno ai tradimenti di Tanta voglia di lei. Chissà perché, sia Gemma che Giorgio scendono in pista. “Dovresti essere grata dei momenti passati insieme. Non cambio idea, non torno sui miei passi”. Lei, però, vuole di più: Gemma è ancora innamorata, e non fa nulla per nasconderlo. Con Orietta Berti si cambia decisamente argomento: “Ricordo i miei inizi: ero a Milano, in un pensionato di suore, e ho iniziato a cantare a quei tempi. Ma non ho mai pensato di prendere i voti”. Poi parla della passata esperienza a MasterChef, e ammette che “lo rifarebbe domani”. A Gemma e Giorgio dedica una frecciatina: “Io non cambio, sto col mio Osvaldo e basta”. Ed è la scelta migliore.



Antonio Marra, papà di Nicola, racconta la mattanza del sabato sera. Il giovane Nico è morto dopo una notte trascorsa in discoteca, precipitando in un dirupo vicino Positano. “Nico è partito da Napoli la sera del 21. Era sempre in contatto con la mamma, con cui aveva un rapporto simbiotico. Poi, intorno alle 4, di Nico si è persa ogni traccia. Alle 7 di mattina sono arrivato a Positano, e nell’assurda ricerca di mio figlio ho conosciuto il degrado delle discoteche. È un girone infernale, per usare un eufemismo”. Il racconto continua, ed è struggente: “Ragazzi che gridavano frasi sconnesse, vomitavano, gente riversa per terra. La cosa che mi ha sconvolto è la normalità, la leggerezza con cui si vive tutto questo”. Una cosa è sentirne parlare; un’altra è viverla. Ma non per questo se ne può fare a meno: la promessa di Costanzo è di riparlarne a settembre.

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