CURIOSITA’ SULLA PRODUZIONE DELLA PELLICOLA

Il primo pomeriggio di rete 4 di oggi, domenica 19 agosto 2018 si apre con la messa in onda di una pellicola italiana prodotta nel 1998 che è stata scritta e diretta da Enrico Oldoini e insieme a Franco Ferrini hanno anche curato la sceneggiatura. La produzione è stata firmata da Fulvio Lucisano, Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusic mentre la distribuzione è stata eseguita dalla Cecchi Gori Distribuzione per quanto riguarda l’Italia. Il montaggio è stato realizzato da Raimondo Crociani con le musiche di Manuel De Sica e la scenografia di Eleonora Ponzoni. Oldoini ha una vita immersa nelle commedie italiane, di successo o anonime, è sempre stato incostante nonostante la sua arguzia registica. Lo ricordiamo però per tre pellicole in particolare: ‘La fidanzata di papà’ con Massimo Boldi, ‘Lui è peggio di me’ con Renato Pozzetto, ‘Una botta di vita’ del 1988 con la coppia inedita e stuzzicante composta da Alberto Sordi e Bernard Blier. Un buon film, un piccolo riscatto per Villaggio nella sua parabola discendente di carriera, inflazionato negli stereotipi e solamente poche volte all’altezza delle sue capacità con pellicole degne di un grande attore come lui è. ‘Un bugiardo in Paradiso’ trova nella comicità coatta di Cirilli il giusto appeal per Villaggio, burbero come solo lui sa essere, testardo e disobbediente, un anarchico che mancherà sempre nei cuori di chi lo ha amato come comico ed attore. Nessun premio ma l’ennesimo atto d’amore di un pubblico che Villaggio ha sempre avuto dalla sua parte. (Fonte Wikipedia)



NEL CAST ANCHE GABRIELE CIRILLI

Un bugiardo in Paradiso, il film in onda su Rete 4 oggi, domenica 19 agosto 2018 alle ore 14,00. Un film del 1998, prodotto da una sinergia di grande spessore cinematografico che vide coinvolti assieme Fulvio Lucisano, Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusic, i quali affidarono la regia della pellicola al cineasta Enrico Oldoini che ne è anche soggettista. In ‘Un bugiardo in Paradiso’ il protagonista assoluto è Paolo Villaggio, finalmente distaccato dai personaggi, così simili tra loro, di Fracchia o Fantozzi per quanto la surreale recitazione di Villaggio sia sempre nel suo standard. Questo film si pone nel mezzo de ‘Fantozzi – La clonazione’ e ‘Banzai’ dei fratelli Vanzina, due pellicole stanche mentre ‘Un bugiardo in Paradiso’, complice anche la spalla posta accanto a Villaggio, Gabriele Cirilli (‘Chi è Tatiana? Tatiana è l’amica mia …’) dia al personaggio di Villaggio quella freschezza che mancava un po’ negli ultimi film dell’attore ligure. Accanto a loro un terzo attore cinematografico di stampo comico ma amato anche nella conduzione televisiva, Flavio Insinna che con ‘L’eredità’ ha catturato per anni l’attenzione del pubblico con il suo quiz sulla prima rete. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.



UN BUGIARDO IN PARADISO, LA TRAMA DEL FILM COMMEDIA

Paolo Villaggio è Gino, un misero rigattiere di Roma che vive nei sobborghi dell’Urbe, lontano dagli sfarzi di Piazza Navona, di Trastevere, del lusso di Piazza di Spagna, quella Roma in cui derelitti e figli non desiderati della ‘dolce vita’, sbarcano come possono il lunario. Vive assieme a Tino, Gabriele Cirilli, un coatto della Roma di borgata che prova congiuntamente a Gino a sopravvivere alla miseria, comunque sempre liberi e tutto sommato felici nel oro piccolo Inferno sulla Terra. Il terzo personaggio è Mino, Flavio Insinna, mobiliere al contrario di loro ricco ma infelice perché non ha mai conosciuto suo padre, da lunghissimi anni emigrato in Australia. L’idea di Gino, quindi, è quella di fingersi quel padre che Mino non vede da una vita, quindi non ne conosce i lineamenti, e provare a fare sua la situazione dal punto di vista economico. Vorrebbe anche la complicità di Tino, magari fingendosi un altro parente, ma Tino non ci sta e Gino decide di compiere tutto da solo per quello che potrebbe essere il colpo della vita. Tino non approva, pezzente e reietto fino all’osso ma con un suo codice e la sua grande dignità umana, ciò li porterà al litigio anche aspro. Gino, vecchio e stanco, va avanti con il suo piano e troverà l’amico (forse ora ex visti gli sviluppi ultimi) sulla sua strada pronto a smascherare la truffa dicendo tutto alla domestica del mobiliere. Ciò causerebbe al vecchio Gino innumerevoli problemi, un triangolo assurdo e surreale nello stile Villaggio nel quale anche i nomi (Tino, Gino, Mino) giocano la loro parte. Il finale è a sorpresa e non ve lo riveleremo.

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