Daniele Gatti è stato licenziato dalla Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam in seguito ad un articolo pubblicato dal Washington Post e riguardante il comportamento inappropriato da lui tenuto con alcune musiciste. Secondo quanto riportato dal giornale, i fatti risalirebbero agli anni 90 e avrebbero avuto luogo nei camerini di Chicago e Bologna. La prima a chiamarlo in causa è stata la soprano Alicia Berneche: quando lei aveva solo 24 anni era stata avvicinata da Gatti e invitata a seguirlo nel camerino per una ripetizione individuale (fatto che accade spesso durante le prove). Ma qui è accaduto ciò che non si sarebbe mai aspettata: “Mi sono ritrovata le sue mani sul mio sedere e la sua lingua in gola”, ha chiarito al Washington Post. Analogo il racconto della collega Jeanne-Michèle Charbonnet quando si trovava a Bologna per un allestimento dell’Olandese volante di Wagner, nel 2000. “L’ho spinto via e sono corsa fuori dalla stanza”, ha precisato. [agg. di Dorigo Annalisa]



IL LICENZIAMENTO

Il maestro Daniele Gatti è stato licenziato dall’Orchestra di Amsterdam dopo la presa di posizione di alcune musiciste che lo hanno accusato di “comportamenti inappropriati”. La decisione è stata annunciata con un comunicato ufficiale dell’Orchestra che recita: “L’Orchestra reale del Concertgebouw ha messo fine alla sua collaborazione con il direttore d’orchestra con effetto immediato. Dopo l’articolo del WP, diverse musiciste dell’orchestra hanno denunciato comportamenti inappropriati di Gatti”, che «hanno portato a un danno irreparabile tra l’orchestra e il conduttore”. Daniele Gatti che ha 56 anni ed è stato anche direttore dell’accademia di Santa Cecilia a Roma (dal 1992 al 1997), direttore musicale della Royal Philharmonic Orchestra di Londra (dal 1996 al 2009) e del Teatro Comunale di Bologna (dal 1997 al 2007), era stato accusato da una recente inchiesta del Washington Post che aveva reso pubbliche le testimonianze di due soprano avevano lavorato con Gatti tra il 1996 e il 2000 e che avevano parlato di «intimità non gradite». Dopo quell’articolo, l’Orchestra di Amsterdam, pur non commentando la notizia, aveva spiegato che avrebbe avviato le opportune indagini. Oggi la decisione di chiudere definitivamente i rapporti con il maestro.



DANIELE GATTI SI DIFENDE

Daniele Gatti ha deciso di farsi rappresentare dall’avvocato Alberto Borbon, dello studio legale Chiusano, che lo assiste e che, in seguito alla diffusione del comunicato con cui l’Orchestra di Amsterdam ha ufficializzato il licenziato, ha fatto sapere: «Il Maestro si dice esterrefatto e ha dato mandato ai suoi legali di tutelare la propria reputazione e di intraprendere eventuali azioni qualora tale campagna diffamatoria dovesse proseguire». Dopo la pubblicazione dell’articolo del Washington Post, attraverso lo studio di pubbliche relazioni americano, Reputation Doctor, il maestro Gatti aveva diffuso il seguente messaggio: “Mi scuso sinceramente dal profondo del cuore con tutte le donne che ho incontrato nella mia vita e specialmente con quelle che credo di non aver trattato con il massimo del rispetto che meritano. Oggi e da ora in avanti ho intenzione di concentrarmi di più sui miei comportamenti nei confronti delle donne. Sia quelle giovani che quelle non più giovani, per essere sicuro che nessuna donna si senta più a disagio, specialmente quelle con cui lavoro nell’ambito della musica classica. Mi dispiace davvero tanto”.

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