The elders do it better. Questa la morale del Maurizio Costanzo Show, in replica prima dello start della stagione autunnale. La prima storia è quella di Giannina Biondini, 94 anni, e Vittorio Martello, 84. Sono una coppia da record: “L’amore, alla nostra età, è sempre meglio”. E Costanzo: “Arrivacce, a ‘st’età!”. Il segreto, forse, sta proprio nell’amore: è un circolo virtuoso. Seguono Alessandro Greco, Ermal Meta, Nino Formicola e Francesca Cipriani. Quest’ultima parla di bullismo: “Da adolescente non ero né carne né pesce”. Adesso, la Cipriani è solo (in) carne. Costanzo la prende in giro, rinfacciandole di aver perso “solo” tre chili: da quel punto di vista, l’Isola non è servita a molto.
Risale al 2013 la prematura scomparsa di Andrea Brambilla, 1/2 del duo comico Gaspare e Zuzzurro. Nino Formicola, invece, è ancora vivo e vegeto: “Volevano farmi fuori, ma col reality mi sono riscattato”. “Erano riusciti a distruggere l’unica cosa a cui tenevo: la sicurezza in me stesso. Mi hanno ridotto il cachet, e ho ri-debuttato a sessant’anni. Con l’Isola – prosegue – ho capito che c’è un pubblico che in effetti mi stima. Ringrazio soprattutto Mara Venier, che quando mi ha visto ha fatto di tutto per risollevarmi”. Greco fa una doppia imitazione coi fiocchi. Subito si scusa con Ermal, l’unico musicista presente in studio. Le scuse sono indice di una modestia ingiustificata: Greco è davvero bravo. La cover meglio riuscita è quella di Pino Daniele; un po’ meno sentito il Celentano finale. Costanzo si rivolge ai vertici Rai: “Non ve lo fate scappa’, questo qui. Perché qualcuno lo prende”. E altri lo perdono: in Rai hanno già commesso il solito errore.
Ermal Meta ha vinto 8 dischi di platino e 6 d’oro. “Più o meno”, aggiunge lui. Poi parla della passione per la musica: “Lo volevo fare. Ho iniziato a suonare che ero piccolissimo, ma non pensavo di arrivare al successo così presto. Avevo altri programmi… prima”. Ad Amici si è emozionato molto: “Il discorso della gara ha quasi perso di senso”. Infine l’aneddoto paradossale: “Seguivo il Costanzo Show per imparare l’italiano. Prendevo appunti; ho ancora dei quaderni. Guardando il Mcs mi rendevo conto dell’esistenza di moltissime varietà di linguaggio, tantissimi modi di esprimersi. Tutto dipendeva dall’ospite che avevi di fronte”. Le cose non sono cambiate di molto. Ma è più un discorso da linguista, che da vincitore di Sanremo.