Sono trascorsi 11 anni dalla condanna all’ergastolo di Andrea Rossi, il commercialista accusato dell’omicidio di Vitalina Balani. L’anziana si trovava nel suo appartamento di via Battindarno a Bologna, quando è stata ritrovava priva di vita, strangolata. La 70enne si trova da sola quel 14 luglio del 2006, mentre il marito Aldo Pagliani, 94enne e malato, si trova al mare in villeggiatura. Sarà l’anziano a trovare il corpo della moglie. Le indagini si apriranno subito sotto la guida di Lorenzo Bucossi, dirigente della Squadra Mobile di Bologna, che si troverà di fronte a diverse potenziali piste. Ne parlerà questa sera, martedì 28 agosto 2018, nella puntata di Commissari – sulle tracce del male, in onda su Rai 3. Le autorità scopriranno infatti che il giorno prima del delitto, Vitalina Balani ha riferito alla sorella Dina di essere preoccupata per via di alcune minacce ricevute dal badante. All’uomo, che l’anziana ha assunto per avere un sostegno per le cure del marito, verrà prelevato un campione di DNA. Così come ad Andrea Rossi, il commercialista che la vittima conosceva da tempo. La scientifica infatti trova alcune tracce sulla scena del crimine, mentre l’esame autoptico rivelerà la presenza di saliva sul corpo della donna. “Il medico decreterà che si tratta di morte naturale“, spiega Bucossi parlando dei giorni successivi all’omicidio. Inizialmente si pensa ad un malore e per questo non verrà richiesto l’intervento della Squadra Mobile. Sarà il secondo esame a svelare invece che si tratta di un delitto, senza alcun dubbio. “Le era stato spezzato l’osso ioide“, sottolinea ancora l’ufficiale di Polizia. Si tratta infatti di un piccolo ossicino posto alla base della gola, un chiaro segnale dello strangolamento avvenuto.
Il movente dell’omicidio di Vitalina Balani
Per riuscire a capire il movente del delitto di Vitalina Balani bisogna seguire la pista dei soldi. È questa la certezza della Squadra Mobile guidata da Lorenzo Bucossi, nonostante la vita della donna non fosse estremamente agiata. “Cerchiamo di circoscrivere i tempi e indaghiamo su quello che è successo cinque giorni prima”, sottolinea Bucossi al conduttore Commissari – Sulle tracce del male. Le autorità infatti approfondiscono non solo lo stile di vita della vittima, ma anche la sua relazione con il marito Aldo Pagliani e le sue amicizie. Compresi i rapporti di lavoro, fra cui quello con il badante. Licenziato in seguito alle minacce, verrà individuato come uno dei principali sospettati. Perché si arrivi al nome di Andrea Rossi, condannato in via definitiva all’ergastolo, bisognerà invece approfondire i risparmi della coppia. Si scoprirà infatti, ricorda Il Resto del Carlino, che la Balani ha consegnato 2 milioni di euro al commercialista, in modo che li investisse. Il successivo rifiuto di restituirle la somma avrebbe spinto Rossi fino al delitto. “I familiari stessi ci dicono che un’altra persona di riferimento della coppia era il commercialista Andrea Rossi“, un uomo sposato con figli che gestisce il patrimonio di Vitalina e del marito da diverso tempo. La sua reputazione inizialmente giocherà a suo favore, ma per Bucossi c’è qualcosa che non va. A partire da alcune agende di proprietà della vittima in cui sono segnate cifre importanti, che non corrispondono allo stile di vita della coppia. È questa la pista che permetterà agli inquirenti di stringere sempre di più il cerchio attorno a Rossi. La difesa del commercialista invece ha sempre affermato, così come il diretto interessato, che si è sempre dichiarato innocente, che il vero assassino è a piede libero. A dimostrarlo ci sarebbero gli indumenti indossati quel giorno da Vitalina, eleganti e tali da far supporre un incontro segreto e romantico.
Lorenzo Bucossi, capo della sezione omicidi
La lunga carriera di Lorenzo Bucossi prevede diversi casi risolti e non solo quello di Vitalina Balani, la 70enne di Bologna uccisa nel 2006. Dopo essere stato dirigente della Squadra Mobile di Bologna, Bucossi è stato incaricato di guidare lo stesso reparto a Milano, in seguito ad una lunga militanza nella sezione omicidi. In particolare si ricordano le operazioni che hanno portato all’arresto di un maniaco di 40 anni, denunciato per aver molestato una ragazzina di 13 anni nel 2017. Secondo quanto dichiarato all’epoca dallo stesso dirigente a Il Secolo XIX, l’uomo in questione aveva già commesso oltre venti abusi, quasi tutti seguendo un identico modus operandi. Procedendo a ritroso nel curriculum di Bucossi si trova invece la guida della Mobile di Firenze, dal 2014 al 2016. In questo arco di tempo si è occupato in particolare del delitto di Ugnano, località in cui nel maggio di quattro anni fa è stata uccisa una 26enne di origini romene. Un caso che ha creato scalpore fra la popolazione, sia perché la scena del crimine corrispondeva ad una delle zone battute decenni prima dal Mostro di Firenze sia perché la vittima è stata crocifissa. “Ci sono fatti analoghi“, riferirà in conferenza stampa Bucossi, rivelando che il responsabile dell’omicidio di Ugnano era collegabile ad altre tragedie. Il nastro adesivo dell’ospedale di Carreggi usato per bloccare le vittime ed altri elementi condurranno poi fino a Riccardo Viti, idraulico di 55 anni che in seguito confesserà di essere colpevole.