Dakota Johnson, protagonista del remake di ‘Suspiria’, sbarcherà al Lido in occasione della 75° Mostra del Cinema di Venezia. L’attrice, figlia di Melanie Griffith e nipote di Tippi Hedren (modelli che considera delle fonti di ispirazione) ha ammesso alla rivista Vanity Fair le difficoltà che ha dovuto attraversare al termine delle riprese del film diretto da Luca Guadagnino. Lei, che già è approdata sul set con uno stato d’animo particolarmente traballante, ha dovuto fare i conti con un ambiente isolato e una scena post bellica che l’ha segnata nel profondo, tanto da rendere necessaria la richiesta di aiuto ad un terapista. La conferma alle pagine del tabloid in uscita in prossimo 5 settembre: “Subito dopo le riprese ho avuto bisogno di un po’ di aiuto per reintegrarmi nella mia vita. Giravamo in una location così distante dalla realtà e così distante che era facile farsi sopraffare”.



LE CONSEGUENZE DELLE RIPRESE DI ‘SUSPIRIA’

Intervistata da Vanity Fair, Dakota Johnson ha ammesso di avere lavorato molto su stessa al termine delle riprese di ‘Suspiria’. Per questo si è rivolta ad un terapista per ritrovare l’equilibrio e riprendere contatto con la realtà: “Mi sembrava di essere in un sogno confuso. Luca mi tirava fuori cose che non sapevo di avere o che pensavo di non essere in grado di realizzare”. A tal proposito, la figlia di Melanie Griffith cita la scoperta di avere delle spalle molto snodate, che sono state filmate e ogni tanto sono comparse in primo piano all’interno del film. Le riprese le hanno anche permesso di conoscersi meglio, riuscendo a capire l’importanza del proprio intuito nel confronto con l’ignoto. A tal proposito, la Johnson così definisce le streghe di oggi: “Chi riesce ad avvicinare luoghi e persone senza giudicare ma con compassione può forse essere considerata più strega di chi è emotivamente distaccata dal mondo”.



L’IMPATTO CON IL MONDO DEL CINEMA

Figlia di genitori illustri e appartenente ad una famiglia molto amata dagli appassionati del cinema, Dakota Johnson riflette anche sul suo impatto nel mondo della recitazione, avvenuto al fianco della madre all’età di soli 9 anni. L’attrice non può avere la certezza che senza la madre Melanie Griffith avrebbe potuto recitare così presto, ma spera comunque che sia il suo talento a permetterle oggi di andare avanti con ruoli sempre importanti. Alle pagine della rivista Vanity Fair, in edicola il prossimo 5 agosto, la Johnson confessa: “Mi piacerebbe credere che, a prescindere dalla nascita e dall’educazione, avrei trovato comunque la strada giusta per l’arte e il cinema. Non c’è l’ho solo nel sangue, ma nell’anima…” Parole che sembrano confermate dal grande clamore di ‘Suspiria’, in un ruolo che difficilmente i posteri potranno dimenticare proprio come accaduto in passato per colei che l’ha preceduta ovvero l’indimenticabile Jessica Harper.

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