Il cerimoniere della Mostra del Cinema di Venezia, Michele Riondino, si è raccontato ad Elle svelando che il suo segreto è quello di avere bisogno di andare sempre oltre. Spiega: “Prima di essere un attore sono sempre stato uno spettatore del cinema e del Festival di Venezia. Ricordo il periodo in cui ancora studiavo ed ero qui a sgomitare per recuperare l’accredito per vedere i film. Finito il periodo accademico poi sono tornato portando delle pellicole cruciali che ho voluto fortemente fare. E’ la prima volta, forse, dove sento di poter dare dopo aver ricevuto tanto nella mia vita”. Noto per l’interpretazione del Giovane Montalbano l’attore ha dimostrato di avere una grande sensibilità critica e questo ruolo al Festival di Venezia per lui è di certo una grandissima possibilità di andare a dimostrare a tutti la sua grande conoscenza e passione per la settima arte. La kermesse è appena iniziata, ma Michele Riondino ha già conquistato tutti. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA MOGLIE REPLICA A SALVINI
Michele Riondino, blindatissimo nel backstage di Venezia, a Salvini proprio non ci pensa. È la moglie a parlare per lui, interpellata da Corriere Tv: “Sta leggendo il tweet di Salvini? Dice che suo marito non è sulla retta via…“. E lei: “Lo sto cercando in questo momento, ma non sono ancora riuscita a capire che cosa dice”. L’ipotesi è chiara: chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. E lo “zoppo”, secondo il ministro, sarebbe Asia Argento. “Stupidaggini, stupidaggini”, ride la moglie. “Michele la prenderà bene, come sempre”. Il reportage continua: pizzicato ancora nel dietro le quinte, fa in tempo a dire un “nooo” prima di venire schermato dalle guardie del corpo. [agg. di Rossella Pastore]
BOTTA E RISPOSTA
Matteo Salvini risponde a Michele Riondino. Il padrino e cerimoniere del Festival dei Cinema di Venezia 2018, ai microfoni de La Stampa, ha ammesso aver votato per il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche e di non sentirsi rappresentato da Matteo Salvini. “Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle”, ha dichiarato l’attore a cui il Ministro dell’Interno ha deciso di replicare subito. Con un tweet, infatti, Salvini si è detto pronto ad incontrarlo per riportarlo sulla retta via. “Il padrino della Mostra del Cinema di Venezia, tal Michele Riondino qui in compagnia della tranquilla Asia Argento, si dichiara ‘contento di non incontrare Salvini’. Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo su retta via..”, ha cinguettato Salvini allegando alle sue parole una foto in cui Michele Riondino e Asia Argento posano insieme (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Il “padrino” della Mostra del Cinema di Venezia, tal Michele Riondino qui in compagnia della tranquilla Asia Argento, si dichiara “contento di non incontrare Salvini”.
Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo su retta via…?? pic.twitter.com/lmlbwXvSj0— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 29 agosto 2018
MICHELE RIONDINO PADRINO DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA 2018
Michele Riondino, cerimoniere della 75° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, è sbarcato al Lido prendendo seriamente il suo ruolo. Sfilerà sul tappeto rosso nel giorno dell’apertura e della chiusura della kermesse, elegantissimo come non si era mai visto. E per l’occasione, l’attore che abbiamo amato per il suo ruolo di giovane Montalbano non si tira indietro, parlando di uno degli argomenti più spinosi degli ultimi tempi: la sua preferenza politica. E, come già accaduto per altri protagonisti del mondo della musica e dello spettacolo, anche lui non nega la propria antipatia nei confronti di Matteo Salvini. Intervistato dal quotidiano La Stampa, infatti, Riondino ammette di avere votato M5S: “Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle. E lo dico da elettore di 5 Stelle. Non avrei mai accettato il contratto di governo con la Lega e non avrei mai votato 5 Stelle se avessi saputo che lo lo avrebbero fatto”.
LE DICHIARAZIONI CONTRO SALVINI
Proprio come accaduto contro Donald Trump in occasione dell’ultima cerimonia degli Oscar, anche Michele Riondino ha approfittato delle interviste precedenti la Mostra del Cinema di Venezia per esprimere la sua contrarietà alla politica di Matteo Salvini. Prosegue, infatti, sulle pagine del quotidiano La Stampa: “Ho delle opinioni, mi piace informarmi e prendere posizioni, ma sempre dopo aver acquisito gli strumenti per conoscere. Il giudizio viene dopo il ragionamento. E invece siamo tutti abituati al pregiudizio e poco inclini a sviluppare la riflessione. Sui social, poi, sono tutti esperti di tutto”. Per quanto riguarda il suo ruolo da attore, Riondino confessa che recitare per lui è la possibilità di guardare il mondo in modo oggettivo, di farsi un’idea delle cose e proporla agli spettatori. Far parte del mondo del cinema, offre inoltre la possibilità di fare i conti con persone importanti: a lui ad esempio è accaduto con Andrea Camilleri, che ha voluto vedere per entrare meglio nella parte di Montalbano.
“CHIAMATEMI MADRINO”
Il sipario della 75° Mostra del Cinema di Venezia si sta per alzare e Riondino è pronto a vestire i panni di cerimoniere o di madrino, come lui preferisce definirsi. Ha accettato, infatti, questo ruolo che dimostra che non ci sono ruoli stabiliti per sempre. Per questo lui si definisce un femminista convinto, emozionato per quello che sarà il suo discorso inaugurale. Alle pagine de La Nazione confessa: “Nel mio discorso vorrei celebrare la nostra professione, quella dell’attore. E ricordare chi ha reso l’Italia un paese sociale, soprattutto nel cinema: penso a Mario Monicelli o attori come Marcello Mastroianni e Gian Maria Volontè”. I rapporti tra Venezia e Riondino vanno indietro nel tempo ovvero a quando ha girato il suo primo film, “Dieci inverni”, proprio nella città della laguna. È stato allora che ha scoperto la sua grande bellezza: “Ho visto gli angoli nascosti, le calle, le nebbie invernali e il grigio della laguna. Visioni di nebbia e di silenzio. E poi, ho vissuto il festival da spettatore, facendomi tutte le file del mondo”.