Prima di giungere alla campagna di Russia ed all’invasione del territorio nemico, Napoleone riuscirà a stringere un’alleanza con lo Zar Alessandro, seppur fragile. Alle spalle ha la lotta senza confini contro l’Austria e la perdita di numerosi uomini, da cui ne uscirà vittorioso e che lo porterà a stipulare anche un armistizio con l’Italia nel 1802, con la conseguente nascita della Repubblica Italiana, un’organizzazione creata prima dell’Unità del nostro Paese e che sostituiva la precedente Cisalpina, con lo scopo di assoggettarla al volere della già esistente Repubblica Francese. Tre anni più tardi Napoleone sembra aver trovato un accordo con la Russia, ma quell’ostilità della nobiltà nemica verso gli ideali francesi costerà cara allo Zar. I rapporti si inaspriranno ulteriormente quando Alessandro deciderà di abbandonare gli accordi con la Francia per unirsi alla Gran Bretagna, nella speranza di fare fronte comune contro Impero Ottomano e Persia. Una scelta che tuttavia si concluderà con un disaccordo fra gli ambasciatori francese e russo per quanto riguarda la spartizione del territorio ottomano. Solo la decisione della Spagna di non sottostare al tentativo di Napoleone di conquistare la penisola, garantirà ad Alessandro un po’ di respiro. Anche se il successivamente approfitterà della disfatta spagnola del suo rivale per ottenere i Principati danubiani su cui Napoleone aveva messo gli occhi.
LA DECISIONE DI ALESSANDRO, ZAR DI RUSSIA
La decisione di Alessandro, Zar di Russia, sarà cruciale per la decisione successiva di Napoleone di accanirsi contro l’Austria ed il suo Paese. Alessandro infatti rifiuterà di rompere l’accordo diplomatico con il principale nemico della Repubblica Francese, spingendo quindi Napoleone verso una guerra accesa contro l’Austria. Sull’altro fronte, la Russia era impegnata a tenere a freno l’avanzata della Turchia e della Svezia, che riuscirà a sconfiggere. La vittoria tuttavia convincerà Napoleone a non considerare i russi durante gli accordi del 1809, provocando di contro la convinzione nello Zar che presto o tardi ci sarebbe stata una nuova guerra contro la Francia. Alessandro inizia così a sfruttare la sua posizione con i nobili polacchi per creare una coalizione, nella speranza di poter fare fronte comune contro Napoleone. Nella primavera del 1810, Alessandro inizia a prepararsi allo scontro netto, ma come ricorda lo storico Henri Lefebvre, dovrà fare i conti con la difficoltà di trovare degli alleati contro i francesi. Intanto Napoleone ha già formato la sua Grande Armata cinque anni prima, raccogliendo uomini disposti a tutto e temibili agli occhi degli avversari. Nei suoi obbiettivi non c’è solo la Russia, ma anche tutte le Nazioni che si sono dichiarate ostili al dominio francese, come la Polonia e la Germania. Forte delle vittorie ottenuti in diversi conflitti, l’ufficiale francese sarà sicuro della vittoria finale anche contro lo Zar. La sicurezza di Napoleone derivava anche dall’aver unito soldati di diversa nazionalità fra i suoi ranghi, fra cui Sassoni, croati, svizzeri, italiani e prussi, per un totale di 600 mila uomini. Oltre la metà morirono tuttavia di freddo o di fame a causa del clima della Russia ed a cause di varie malattie contratte durante l’invasione. Nei mesi estivi del 1812, Napoleone rientrerà in madre patria con il gruppo centrale dell’esercito, diretto a Mosca e di circa 25 mila unità, ed altri 68 mila circa che avevano lavorato ai fianchi per favorire l’avanzata.