Ottima trama frutto di una scrittrice capace di travolgere il pubblico attraverso parate di sentimenti autentici, esistenze al bivio, donne spesso nell’età delle decisioni, quella delle rinunce o dell’affondo sociale, la carriera. Ottimo il cast nel lavorare in piena armonia con la sceneggiatura, merito anche di un regista abile in questo genere, il film è consigliato per un pomeriggio di distensione all’ombra di cuori pulsanti. Regista di ‘Rosamund Pilcher: una vita in discussione’, il titolo del film, è il cineasta tedesco Stefan Bartmann, tanto cinema in casa teutone, alcune apparizioni tradotte in Europa, sia in serie Tv diffuse attraverso circuiti digitali o trasmissioni, come in questo caso, di cicli fini a se stessi, con storie che iniziano e finiscono nell’arco di un lungometraggio nei classici 90 minuti del cinema. ‘La valle delle rose selvatiche’ è una serie nella quale Bartmann ha direttamente collaborato in un paio d’episodi, come ‘La nave dei sogni’ e altre ma ancora in attesa di traduzione. Protagonista principale, è sempre un’attrice in questo filone, la brava Friederike Ott, natali nell’elegante Colonia, una carriera su grande e piccolo schermo, ‘Die Rosenheim-Cops’ è una serie poliziesca tradotta anche per i circuiti italiani.

NEL CAST FRIDERIKE OTT

Ideale per un pomeriggio sentimentale in salotto, tipicamente ispirato al pubblico femminile, la pellicola Rosamunde Pilcher: una vita in discussione che Canale 5 trasmetterà oggi, 29 agosto 2018, dalle 16,30. È una commedia brillante, leggermente drammatica e sentimentale, perfetta come tormentone emotivo grazie ad una trama nel quale fremiti del cuore e malintesi famigliari mettono di fronte al telespettatore una donna plausibile, autentica, la vera vocazione di questa cinematografia. Film tedesco datato 2017, come tutte le produzioni ‘made in Germany’ punta diretto alla concretezza della storia, all’autenticità dei personaggi, all’introspezione nel raccontare ognuno di essi all’intenro di un contesto quasi realistico, con tempi sospesi al fine di lasciare al pubblico l’opportunità di conoscer meglio i protagonisti, le storie narrate, le vicissitudini anche quando si parla di target assolutamente non popolari. D’altronde il pubblico vuole sognare e quelle che nelle bambine erano principesse, nelle donne adulte divengono donne di successo, in carriera, tormentate sì ma sempre bellissime e pronte a donare il proprio cuore con passione, la finalità del cinema televisivo di questa fattura.

ROSAMUNDE PILCHER: UNA VITA IN DISCUSSIONE, LA TRAMA DEL FILM

Liz lavora a Londra, donna di successo nel pieno della carriera di avvocato, pronta a scalare la piramide della giustizia e della carriera legale, improvvisamente chiamata dal principale, il capo del suo studio, a scegliere se rimanere un gradino al disotto della scala gerarchica o puntare a divenire socia, cosa che la alletta e non poco. Il patto prevede però che lei acquisti una licenza di pesca per una grossa multinazionale del pescato nei mari nordici e l’opportunità nasce però con un difetto formale: il padre da anni ha quella licenza, eredità generazionale, agognata dalla multinazionale, Liz è ora tra due fuochi, la carriera o la famiglia d’origine. Dovrà quindi rientrare al paese natio, convincere il padre, rivivere infanzia e tradizioni, rivedere i vecchi amici di scuola ma anche una vecchia fiamma dell’adolescenza, Ray. In questi fuochi, nei quali bruciarsi è davvero facile, Liz si troverà davvero di fronte alle sliding doors più importanti della sua vita: la carriera nella capitale o la vecchia vita, con i suoi valori, tutto sommato meno dorata ma rassicurante. Il cuore come sempre comanda, Liz è umana, traete voi le vostre conclusioni …