Un anno fa aveva festeggiato i suoi 50 anni di carriera e oggi piangiamo la sua morte. Proprio ieri è arrivata la notizia che Mauro Bronchi si è spento all’età di 75 anni nella sua città, la sua Spoleto. Alcuni potrebbero non ricordarlo con il suo “vero” nome ma per chi ha assistito agli esordi della tv, al mitico cabaret protagonista dei primi anni della Rai, lui era per tutti la brunetta dell’indimenticato trio delle “sorelle bandiera”, il trio comico musicale in auge fino ai primi anni ’90 lanciato da Renzo Arbore. Simpatia e comunicativià lo hanno reso grande agli occhi del pubblico ed è proprio per questo che oggi piange la sua morte insieme alla famiglia, la cittadinanza e alcuni protagonisti e colleghi del mondo dello spettacolo.
IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI SPOLETO
Anche il primo cittadino di Spoleto, Umberto De Augustinis, ha voluto dire la sua a riguardo: “Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Mauro Bronchi, indimenticato “sorella bandiera” ma, soprattutto, nato a Spoleto e coi primi passi della sua arte mossi nel Festival di Spoleto, un attore che ha dedicato la propria vita a far divertire il suo pubblico”. A lanciare il trio era stato proprio Renzo Arbore nel suo “L’altra domenica” e le polemiche non erano mancate visto che le Sorelle Bandiera erano in realtà tre uomini e all’epoca era la prima volta che questo accadeva in tv. In seguito proprio la sigla finale del programma, Fatti più in là, uscì su 45 giri e fu un successo. In particolare, lui era l’unico italiano del trio visto che, insieme a Bronchi c’erano il messicano Tito LeDuc, sostituito nel 1990 da Franco Caracciolo, e l’australiano Neil Hansen.