Ornella Vanoni è visibilmente commossa. “Scusate. Tutte le volte che sento Lucio mi viene da piangere”. Dalla, sdrammatizza Michelle, è stato protagonista di un filmato con una scimmia. La Vanoni torna in sé: “Veramente? Sarà stata sua sorella!”. Imbarazzo sul palco: “Ma no!”, esclama la Hunziker. Poi rimedia: “Va be’, a quest’ora starà ridendo…”. Ma Ornella è sempre la solita: “Era proprio brutto. Però, quando parlava, sapeva affascinarti”. Gigi D’Alessio e Ron cantano Canzone. Non una qualsiasi: è quella scritta da Bersani nel ’97. Lucio impazziva per D’Alessio: “Si illuminava. Gli piaceva quello che era dentro, perché è una persona pulita”. Michelle è un po’ indiscreta: “Aveva sempre una parola buona per tutti”. Sottinteso: persino per Gigi D’Alessio. La parola passa a lui: “Lucio cantò alla Comunione di mia figlia. A Napoli venne di venerdì, sbagliò giorno. Secondo me non sapeva che le Comunioni si celebrano di domenica”. Improbabile: tra le altre cose, Lucio era anche un fervente cattolico. [agg. di Rossella Pastore]



DA PAOLI A DALLA

Lucio Dalla sfrutterà il testimone ricevuto da Gino Paoli nei primi anni Sessanta per promuovere a sua volta gli artisti che considerava più talentuosi. Alcuni anni dopo infatti l’artista nato a Bologna confermerà la propria popolarità e conoscerà Rosalino Cellamare, colui che diventerà Ron e uno dei più grandi autori della musica leggera italiana. Seguirà forse le orme di Paoli, intuendo fin dal loro primo incontro che quel ragazzo possiede un talento da valorizzare. Lo farà anche in seguito in diverse altre occasioni, unendosi al tempo stesso con molteplici colleghi, da Gianni Morandi a Francesco De Gregori, fino a Francesco Guccini e Paolo Conte. Amici che ancora oggi lo ricordano in “Lucio!”, l’evento musicale in suo onore che andrà in onda su Canale 5 nella prima serata di oggi, venerdì 31 agosto 2018. Il contributo di Dalla alla musica italiana è evidente nell’eredità lasciata ad amici e ammiratori, grazie a brani importanti come Piazza Grande che ha dedicato alla sua amata Bologna. E nonostante i suoi natali, in realtà Lucio si considererà sempre più legato a Napoli, città in cui si recherà non appena possibile ed a cui lascerà un caro ricordo. Così come sono tanti gli artisti che oggi lo ricordano in live, eventi e concerti, da Ron che ha voluto interpretare il suo brano inedito ed emerso dopo la sua morte, Lasciami andare, fino a Riccardo Majorana che il prossimo 2 settembre dirà il suo grazie al cantautore con un concerto a Gonzaga, in occasione della Fiera Millenaria. Il vocalist storico ha accompagnato Dalla per 25 anni, diventando poi autore di brani come Trash e Inri, pubblicati dallo stesso artista. 



L’incontro con Gino Paoli

Lucio Dalla non è mai stato frenato nel raccontare se stesso, soprattutto per quanto riguarda il suo incontro fatale con la musica, avvenuto quando aveva 28 anni. Complice del suo successo l’amico Gino Paoli, che dopo averlo conosciuto come clarinettista jazz, ha voluto fargli ogni tipo di pressione perché accettasse la possibilità di diventare cantante. O meglio, uno dei “canzonettari”, come ha sottolineato lo stesso Dalla a “Le interviste barbariche”, il programma di Daria Bignardi e in onda su La7. Ed anche se il cantautore bolognese ha iniziato una carriera di successo grazie alla prima partecipazione al Cantagiro, in realtà il suo amore per la musica inizierà molto più tardi, subito dopo aver pubblicato la sua celebre 4 marzo 1943, in onore della sua data di nascita e della madre. “Rimasi molto colpito dal successo che mi regalò“, dice durante l’intervento televisivo, sicuro che il rispetto e l’affetto ricevuto dal pubblico meritasse altrettanto da parte sua. Superati i 60 anni, Dalla non si è mai considerato comunque un artista arrivato o specialista della musica italiana. Anche se per tanti anni è stato mosso da quella “pazienza di capire per cosa si è fatti” che descrive nel suo libro Gli occhi di Lucio, riconosciuto nel 2009 come Miglior Libro dell’Anno al premio Lunezia. Superata la soglia dei sessant’anni, Dalla non ha mai smesso di divertirsi e forse in questo senso ha addirittura aumentato il ritmo: “Si migliora come il vino e ci si appassiona di più alla vita“.

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