Mamma Rai punta tutto su di lui: Gabriele Corsi, “ragazzone” di 47 anni, è la stella nascente della televisione italiana. Almeno per tre mesi: “Della tv non c’è da fidarsi”, ammette con amarezza. Reazione a catena, però, va alla grande: “D’estate ci trasferiamo a Napoli, dato che lo conduco lì. Comunque non voglio strafare: arrivo da una famiglia semplice, papà ingegnere e mamma professoressa di matematica”. “Insomma”, spiega a Di più, “condurre un programma non cambierà il mio modo di essere“. Anche perché il successo va e viene. E lui ne sa qualcosa: “So esattamente come ci si sente a essere disoccupati, ci sono passato. Quindi non mi monto la testa e vado avanti con prudenza”. La sua storia somiglia a quella di Carlo Conti; o di Amadeus, suo predecessore in quel del game show: “Dalla gavetta sulle emittenti radiofoniche locali alle giornate passate a Cinecittà, alla fine riuscii ad approdare a Radio Capital, una radio nazionale tuttora molto ascoltata. Ero al settimo cielo – confessa – sentivo di avercela fatta”.
Ma non sempre tutto fila liscio. “Vado per ordine: mi ero appena fidanzato con Laura, la ragazza che poi è diventata mia moglie, e con lei iniziavo a sognare di avere una casa, una famiglia, dei figli. All’improvviso quella radio cambiò direzione e fummo messi alla porta”. A Radio Capital lavorò con Furio e Giorgio, compagni “storici” del Trio Medusa. Li abbandonò solo per un attimo, il tempo di recitare ne Il Maresciallo Rocca al fianco di Gigi Proietti. “Fu allora che vissi un periodo di sbandamento. Ero senza lavoro e senza soldi, e rischiai di mollare tutto. Se pensa poi che dopo il diploma in Accademia avevo lasciato la fiction… la delusione fu doppia. Mi sentii fregato, fu davvero un momento di grande confusione”. Come ne uscì? “Su Italia 1 ci proponemmo per Le iene“. E il resto è storia.