La Disney è sempre più attenta al comportamento dei propri dipendenti, tant’è che qualche giorno fa ha deciso di licenziare il regista di Guardiani della Galassia, James Gunn, per la realizzazione del terzo volume della saga. Il motivo che ha spinto la Disney a prendere questa decisione sarebbe stato il ritrovamento di alcuni tweet offensivi, in secondo luogo eliminati, pubblicati dal regista dieci anni fa. I temi trattati da James Gunn in quei tweet riemersi trattano tematiche serie e gravi quali l’olocausto, la pedofilia e lo stupro. “Gli atteggiamenti offensivi e le affermazioni scoperte sul feed Twitter di James sono indifendibili e incoerenti con i valori del nostro studio, e abbiamo interrotto i nostri rapporti commerciali con lui”, ha spiegato il presidente di Walt Disney Studios, Alan Horn. Certo, è da considerare che quei post siano stati pubblicati dieci anni fa e, come ha dichiarato lo stesso Gunn, “non riflettono la persona che sono oggi”.



LA PETIZIONE E LA LETTERA DEGLI ATTORI

Dopo il licenziamento di James Gunn e la sua esclusione dal progetto del terzo volume di Guardiani della Galassia, l’intero cast del film ha deciso di scrivere una lettera per chiedere all’azienda di reintegrare il regista. A firmare la lettera ci sono tutti, Chris Pratt, Zoe Saldana, Bradley Cooper, Vin Diesel, Dave Bautista. Tutti gli attori hanno pubblicato il loro pensiero attraverso i social media: “Supportiamo James Gunn. Siamo davvero scioccati per quello che è accaduto, per il suo improvviso licenziamento la scorsa settimana. Abbiamo aspettato dieci giorni prima di rispondere, per pensare, pregare, ascoltare, discutere. Siamo stati incoraggiati dai fan e dai media di sostenere il reintegramento di James nel Volume 3”. (Clicca QUI, per leggere la lettera). Anche sul portale Change.org è stata lanciata una petizione che in pochissimo tempo ha registrato 373 mila adesioni.

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