Alain Elkann riuscirà a unire il proprio destino a quello della famiglia Agnelli grazie all’incontro fatale con Margherita, la primogenita dell’Avvocato. Il giornalista italiano, oggi ancora residente a Torino, ha di sicuro attirato l’attenzione del gossip e dei colleghi quel giorno del 1975, quando dirà il suo sì all’altare. Il suo matrimonio con Margherita tuttavia sarà fugace, almeno quanto la coppia sarà prolifica dal punto di vista degli eredi. Dalla loro unione nasceranno infatti tre figli, John, Lapo e Ginevra. Prima che la coppia si divida, vivrà anche un grande dramma legato alla famiglia di Elkann. La madre del giornalista, Carla Ovazza, verrà rapita pochi mesi dopo le nozze del figlio. Verrà rilasciata comunque in poco tempo. Questa sera, sabato 1 settembre 2018, Tv8 renderà omaggio all’Avvocato ed alla sua famiglia grazie al biopic Agnelli sulla sua vita e sulla sua personalità.



Si parlerà anche dell’eredità lasciata non solo all’Italia, grazie al marchio Fiat, ma al nipote che ne ha raccolto il testimone subito dopo la sua morte, John. Il figlio di Alain Elkann risalterà fra le pagine di giornale forse molto meno di Lapo, noto per diversi drammi e per aver spesso fatto parlare di sè. “Il mio è stato un padre pazzesco“, dirà Lapo a Il Corriere della Sera, ricordando come sia stato proprio il giornalista a permettergli di scoprire il mondo. “Papà con i suoi giornali e i suoi libri“, aggiunge subito dopo, “era una biblioteca!“. Anche se spesso si è parlato di una sorta di rivalità fra l’Avvocato e Alain, il figlio di quest’ultimo ha smentito categoricamente che ci fosse qualsiasi tipo di attrito. 



La carriera di Alain Elkann

Autore prolifico, giornalista e conduttore televisivo, Alain Elkann si mostrerà subito del tutto distante e diverso dal mondo della moglie Margherita Agnelli. Nella sua famiglia sono presenti diverse figure importanti e legate a molteplici istituti bancari, come il nonno ed uno zio, mentre Alain, nato dall’unione di padre francese e madre italiana, si interesserà subito al giornalismo e alla scrittura. Realizzerà infatti diverse opere che spaziano in più generi, fra cui Vita di Moravia, scritto con lo scrittore nel ’90 e ripubblicato dieci anni dopo, Cambiare il cuore con l’allora arcivescovo Carlo Maria Martini, con una particolare attenzione per la religione ebraica, i racconti, le interviste. Cavaliere dell’Ordine dal 2009 per ordine della Legione d’Onore, Elkann verrà indicato anche come il figlio di “un ebreo fascista”, come scriverà lo zio Ettore Ovazza in alcuni articoli de La Nostra Bandiera, un giornale antisionista di matrice ebraica.

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