La stampa scandalistica e non ha spesso potuto trovare terreno fertile nei sotterranei della famiglia Agnelli e così è stato anche per Lapo Elkann. A distanza di diversi anni dalla sua redenzione, il secondo figlio maschio di Margherita Agnelli è riuscito a far parlare di sé ancora una volta. In questo caso si tratta di un motivo diverso dai precedenti, dato che si parla di lavatrici. L’ultimo colpo di creatività di Lapo è infatti la Candy Bianca Millenial Pink, una lavatrice tutta rosa ed in perfetta linea con il colore più di tendenza del momento, che ha realizzato per il noto brand di elettrodomestici. Una strada tutta diversa rispetto a quella del fratello John Elkann, erede universale dell’impero di famiglia. Lapo Elkann sarà fra gli intervistati che parteciperanno a Agnelli, il biopic che analizza ogni aspetto della vita dell’Avvocato e che andrà in onda su Tv8 nella prima serata di oggi, sabato 1 settembre 2018. Il legame con il nonno sarà uno dei ricordi più intensi dell’infanzia di Elkann, che in una delle sue ultime creazioni ha voluto dedicare proprio a Gianni uno dei suoi modelli e che a maggior ragione ha voluto chiamare Avvocato. In realtà tutto dell’abbigliamento e degli accessori scelti dal nipote del gigante della Fiat parla di Agnelli. Come quegli occhiali glamour con viti a vista, sottolinea Vogue, che rappresentano un tributo al nonno.



L’INFANZIA E LE SUE “TURBOLENZE”

L’infanzia di Lapo Elkann è stata forse fra le più difficili ai suoi occhi, nonostante abbia potuto contare sulle ricchezze di famiglia. Il vantaggio del nipote di Gianni Agnelli è forse di aver conosciuto un volto amorevole dell’Avvocato rimasto inedito agli occhi dei figli, ma di quegli anni in cui era bambino non rimpiange davvero nulla. Anzi, collega quanto avvenuto nella prima parte della sua vita a tutti gli eccessi, gli scandali ed i clamori avvenuti in seguito. Ed ora che affronta una nuova esistenza, non ha alcun freno nel dire tutto ciò che lo ha portato a finire in un vortice di disperazione. Dalla droga alla lotta contro la tossicodipendenza: “il peggior amico che puoi avere”, riferisce a Il Corriere della Sera, consapevole di quanto quell’aspetto lo abbia allontanato da tutto e da tutti. “Mi sono fatto male e ho fatto male”, racconta ancora, rivelando di essere finito in quel tipo di tunnel per via dell’infelicità e della solitudine che provava ormai da tempo. Nell’infanzia di Lapo non c’è solo quel periodo in Brasile che ricorda con affetto, ma anche gli anni in collegio in cui ha subito degli abusi. Un dramma ed un trauma che si è trascinato per tanti decenni. “Forse mi avrebbe facilitato il percorso per uscire dalle tenebre”, riferisce poi parlando della scomparsa del nonno Gianni. L’Avvocato Agnelli infatti ha sempre avuto un occhio di riguardo per il nipote Lapo, dandogli tutto quell’amore che lo hanno fatto diventare un vero e proprio idolo ai suoi occhi.

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