Tutto il mondo è paese, la fiction diretta da Giulio Manfredonia per Picomedia, Ibla Film e Rai Fiction, è stata bloccata. Ad annunciarlo è stato proprio il suo protagonista, Beppe Fiorello, con un tweet di alcune ore fa. La fiction, rimandata già più volte, è ispirata al modello di accoglienza e integrazione della cittadina di Riace e al suo sindaco Domenico Lucano. La Rai in merito ha voluto fare una precisazione “non esiste alcun blocco della messa in onda. La fiction è stata semplicemente sospesa dal palinsesto in quanto, come da tempo è noto, al sindaco Lucano è stato recapitato un avviso di garanzia da parte della procura di Locri per alcuni presunti reati collegati alla gestione del sistema di accoglienza. Non appena la magistratura comunicherà le sue decisioni finali in merito all’indagine, il servizio pubblico adotterà i provvedimenti conseguenti”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



LA REAZIONE DEL WEB

Tutto il mondo è paese, è il nome della fiction interpretata da Beppe Fiorello che potrebbe non vedere la luce tanto presto. Ad annunciarlo è stato lo stesso attore su Twitter, con parole di grande amarezza. E sul web non mancano commenti su questa novità. In tanti la ritengono una vera e propria censura e tra i social sono tanti i commenti negativi. C’è chi scrive: “Ma che senso ha produrre una fiction per poi bloccarla e non mandarla mai in onda?”; e c’è poi chi chiama in causa la politica: “Le destre hanno sempre amato la CENSURA, è più forte di loro. Il loro principale nemico non è la sinistra, ma la cultura.” Un fiume di commenti arrivano dal web a favore di Beppe Fiorello, ma c’è anche chi trova che la scelta della Rai di bloccare la fiction sia stata giusta. (Aggiornamento di Anna Montesano)



BLOCCATA LA FICTION DI BEPPE FIORELLO

La fiction, “Tutto il mondo è paese”, interpretata da Beppe Fiorello, rischia di non vedere la luce. La denuncia arriva dal profilo Twitter dell’attore che si sfoga rivelando come la messa in onda della miniserie sia ostacolata come è accaduto in passato ad altre fiction dello stesso Fiorello. “Non è la prima volta che una mia fiction viene bloccata, anni fa le foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di Graziella Campagna, l’allora Min. della Giustizia si indignó, ora Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire”, cinguetta l’attore. La fiction, già registrata e montata, sarebbe dovuta essere trasmessa da Raiuno, ma per il momento, tutto sembra congelato. “Sono tanti, intellettuali, registi, scrittori, attori, attrici giornalisti che si indignano per l’esclusione di una giurata da un talent show, pochi invece pronunciano parole di denuncia per questa vicenda che rischia di trasformarsi in censura”, cinguetta ancora il fratello di Rosario Fiorello.



LA PETIZIONE PER LA FICTION “TUTTO IL MONDO E’ PAESE”

Tutto il mondo è Paese racconta la storia del modello di accoglienza promossa da Riace, la cittadina della Calabria, famosa per i Bronzi di Riace e che per evitare lo spopolamento, ha trasformato l’emergenza in risorse ospitando gli immigrati nelle abitazioni lasciare vuote dei cittadini. Nella fiction, Beppe Fiorello è il protagonista raccontando una storia forte, importante e soprattutto attuale. Per chiedere la messa in onda della fiction è stata promossa anche una petizione per chiedere a gran voce la messa in onda di “Tutto il mondo è paese”. Come si legge su Il Fatto Quotidiano, tra i politici contrari alla fiction c’è Maurizio Gasparri: “Le fiction fanno di fatto informazione, orientano le opinioni degli italiani e forse sarebbe meglio far passare un po’ di tempo dalle vicende reali alle celebrazioni televisive, per evitare di lodare chi non lo merita. Bloccare la fiction è doveroso”. La petizione ha già raccolto più di 1200 firme. “Dal momento che quel programma avrebbe veicolato elementi di Civiltà di cui si avverte gran bisogno, e dal momento che è buona norma considerare, per definizione, l’arte autonoma da qualsivoglia interferenza politica, si richiede la messa in onda di quella fiction dalla quale soprattutto le generazioni più giovani potrebbero ricavare spunti di riflessione e di analisi utili a superare tanti luoghi comuni sull’argomento immigrazione”, scrivono i promotori della petizione.