Simone Sabani: “Papà vittima di una brutale malagiustizia”, il ricordo del figlio di Gigi Sabani a Storie Italiane, programma condotto da Eleonora Daniele. Sono trascorsi undici anni dalla morte del celebre conduttore italiano, coinvolto in uno degli esempi più mediatici di malagiustizia: 13 giorni di detenzione trascorsi agli arresti domiciliari per il suo presunto ruolo in una indagine sulla corruzione nel mondo dello spettacolo. Gigi Sabani venne poi scagionato, ma quella vicenda lo segnò personalmente ma anche professionalmente. Simone Sabani, davanti a uno specchio, ha sottolineato: “Tante volte mi hanno chiesto chi era. Gigi Sabani era un uomo apparentemente forte, una persona che viveva di spettacolo. Venti anni fa ho deciso di entrare in Accademia di recitazione ma non per il mio nome, ma perché dovevo ridare qualcosa a quel padre. Crescere i primi anni e maturare è stato difficile. Chi era realmente mio padre l’ho scoperto dopo che è morto dalle parole di chi lo conosceva”.
“GIGI SABANI VITTIMA DELLA MALAGIUSTIZIA”
A proposito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il conduttore ha poi aggiunto: “Nel 1996 non so cos’è successo, nel 1998 stavo entrando in Polizia e poi cambiai strada per diversi motivi, ma io e mio padre abbiamo sempre visto la divisa come punto da focalizzare per il rispetto. Lui disse: ‘E’ uno scherzo?’, non si aspettava una simile situazione. Invece no, era una realtà fatta di non so cosa: ancora oggi non ho risposte, le scuse non sono mai arrivate”. Continua Simone Sabani, lanciando un messaggio ben chiaro: “Ha pagato come tante persone, mio padre è l’esempio mediatico di una malagiustizia come tante altre, che abbraccia la malagiustizia che ogni giorno colpisce tante persone. Parlo per tutti coloro che andrebbero ascoltati: oggi siamo tutti di corsa sui social, ma poi? Chi ci chiede come stiamo o cosa facciamo? Nessuno, mio padre non più”.