Guido Ceronetti, prima di morire, aveva pensato davvero a tutto. Il poeta e scrittore, morto nella casa di Cetona, prima di lasciare il suo mondo, aveva organizzato tutto per il suo ultimo viaggio. Come riferisce La Repubblica, infatti, il poeta e scrittore che, da giorni non stava bene, aveva dato tutte le direttive per il suo addio. Aveva così organizzato tre giorni di veglia nella casa di Cetona, la funzione religiosa che potrebbe così svolgersi tra sabato e lunedì per rispettare il suo volere e, infine, la tumulazione. Il maestro, infatti, riposerà nel cimitero Andezeno dove si trova la tomba di famiglia. Nessun dettaglio, dunque, è stato lasciato al caso. Non avendo alcuna paura della morte, Guido Ceronetti aveva predisposto tutto affinchè il suo ultimo viaggio rispettasse le sue ultime volontà. Nonostante fosse costretto a muoversi con il deambulatore anche in casa, il maestro non aveva perso la sua forza e la sua grinta (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“NON AVREBBE GRADITO IL CORDOGLIO DEI SOCIAL NETWORK”

Maestro, poeta e scrittore, Guido Ceronetti è scomparso a 91 anni. Grande il cordoglio da esponenti di spicco del mondo letterario italiano e del popolo dei social che conosceva le opere del maestro. Eppure, Guido Ceronetti non avrebbe gradito il cordoglio dei social network. A scriverlo è il profilo Twitter Il Reazionario che, nel dare l’ultimo saluto al poeta, ha cinguettato: “Apprendo da @Ingestibile79 la scomparsa del poeta Guido Ceronetti. Il maestro non avrebbe gradito il cordoglio dei social network. Mi limito a raccomandare la lettura delle sue opere, a iniziare dalle traduzioni bibliche. Il maestro vedeva con gli occhi dei Profeti”. I messaggi dedicati al poeta, in queste ore, sono davvero tanti. Anche la Rai, attraverso il profilo Twitter di Rai RadioUno, ha voluto ricordarlo pubblicando il video di una delle sue ultime interviste (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



https://twitter.com/IReazionario/status/1040164815023550465?ref_src=twsrc%5Etfw” rel=”nofollow
https://twitter.com/Radio1Rai/status/1040208904909672448/video/1

QUANDO DICEVA: “NON HO PAURA DI MORIRE, MA SOLO DI SOFFRIRE”

Guido Ceronetti è morto a 91 anni. Il poeta e scrittore era nato nel 1927 a Torino. “Non ho paura di morire. Solo di soffrire. Uno ha già tribolato fin qui, e adesso tribolare in un letto di ospedale, no grazie”, aveva raccontato in una intervista. L’ultimo libro era stato pubblicato nel 2017 e s’intitola “Messia”. “La rocca di Montségur” invece, era il titolo della rubrica che curava settimanalmente sul Corriere della Sera. Nel 1970 ha dato vita al Teatro dei Sensibili, al fianco della moglie Erica Tedeschi, mettendo in scena spettacoli di marionette. Durante gli anni, guardarono quegli eventi artisti del calibro di Eugenio Montale, Guido Piovene, Natalia Ginzburg, Luis Buñuel, Federico Fellini. A partire dal 1985, con la rappresentazione de “La iena di San Giorgio”, il Teatro dei Sensibili è diventato pubblico e itinerante. Molte discussioni e tanti dibattiti ha suscitato il suo intervento su La Stampa in difesa del capitano delle SS Erich Priebke, condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



MORTO ALL’ETA’ DI 91 ANNI

Guido Ceronetti

è morto a Cetona, in provincia di Siena, all’età di 91 anni a causa di una broncopolmonite che lo aveva colpito a fine agosto ma dalla quale non si è più ripreso. L’annuncio è stato dato dalla casa editrice Adelphi con cui lo scrittore aveva pubblicato nel 2017 la raccolta di aforismi e pensieri ‘Messia’ e nella primavera del 2018 ‘Odi’, una scelta delle sue traduzioni delle odi di Ovidio. Ceronetti, nato a Torino il 24 agosto 1927, non stava bene da diversi anni, tanto da essere costretto a muoversi con l’aiuto di un deambulatore anche in casa. Ma nonostante le precarie condizioni fisiche non aveva mai abbandonato la scrittura, restando vigile fino alla morte. Aveva in mente già nuove traduzioni degli Epigrammi di Marziale, da sempre una tra le sue opere più amate, insieme a quelle dei Salmi, delle poesie di Catullo, del Qohélet. E non mancavano nuove idee anche a teatro, l’altro suo grande amore, dopo che lo scorso marzo Einaudi aveva pubblicato ‘Le regie immaginarie’, romanzi e testi celebri rimontati per ipotetiche opere.

LE SUE PRINCIPALI OPERE

Guido Ceronetti ha dedicato la sua vita alla scrittura, restando fedele alla carta e alla penna, fino agli ultimi giorni di vita. Uomo di grande cultura, cominciò a collaborare con il quotidiano La Stampa fin dal 1972 e si dedicò alla traduzione di opere classiche sia dal latino che dal greco concentrandosi su grandi autori quali Marziale, Catullo, Orazio, Giovenale. Nel 1970 diede vita al Teatro dei Sensibili allestendo insieme alla moglie Erica Tedeschi spettacoli di marionette ai quali assisterono personalità quali Eugenio Montale, Guido Piovene, Natalia Ginzburg, Luis Buñuel, Federico Fellini. È noto per essere stato un sostenitore del vegetarismo e per avere amato uno stile di vita estremamente marginale, quasi da moderno anacoreta. Negli anni Novanta alcuni suoi articoli sull’immigrazione e il Meridione, pubblicati sul quotidiano La Stampa, sono stati criticati in quanto tacciati di razzismo da diversi intellettuali italiani.