Buon risultato per Claudio Baglioni che in diretta dall’Arena di Verona ieri sera sulla rete ammiraglia di Casa Rai, si è portato a casa oltre tre ore di spettacolo ottenendo una media di 3 milioni 599mila spettatori e share del 23% vincendo – di fatto – la prima serata. Buon riscontro anche sui social con oltre 33mila interazioni, diventando il programma più commentato del sabato sera. Del resto, negli altri canali televisivi, le proposte arrancavano. Bene a seguire, anche Petrolio con 653mila spettatori e l’11.5% di share. Questa sera si terrà il terzo concerto, con una scaletta piena di successi del passato, da: Questo piccolo grande amore, Porta Portese, Amore Bello, Io me ne andrei, E tu, Strada Facendo, Avrai, Mille giorni di te e di me e tanti altri. Baglioni è atteso per il terzo ed ultimo live in Arena prima del tour nei palazzetti dello sport che si aprirà ufficialmente dal prossimo mese e andrà avanti anche nel 2019 dopo la pausa dovuta al Festival di Sanremo che lo vedrà nuovamente nel ruolo di conduttore e direttore artistico. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



Il concerto che strizza l’occhio alla festa

“Questo non è un concerto qualsiasi. È piuttosto una festa”, aveva confessato Claudio Baglioni. “Al centro” ha animato (e animerà anche stasera) lo show all’Arena di Verona per tre serate, girando l’Italia con uno spettacolo di 39 date. “Festeggio 50 anni di musica in uno spazio che viene restituito per la prima volta dopo 100 anni alla sua dimensione originale di anfiteatro, con una rappresentazione con palco al centro”. 50 anni di musica, per estimatori “secolari” e fan delle ultime ore: “In molti mi dicono di essere cresciuti con le mie canzoni, colonna sonora della loro vita e questo spettacolo è la colonna sonora della mia vita, del cammino che mi ha permesso di compiere questo viaggio e raggiungere il centro” spiega. “Non è stato un lavoro semplice. Gestire lo spazio centrale è difficile, non ci sono le quinte, non c’è la possibilità di fare cambi, non si nasconde nulla”, ha raccontato ancora Baglioni. Al tal proposito è stato registrato anche un corto, un viaggio emozionante tra immagini e musica con un cast di attori di tutto rispetto, da Ambra Angiolini a Luca Argentero e poi Michelle Hunziker, Ficarra e Picone, Neri Marcorè, Rocco Papaleo, Claudia Gerini e molti altri. Cliccate qui per rivedere il concerto andato in onda su Rai1. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



Claudio Baglioni, “Al Centro”

Il titolo scelto per il cinquantenario di Claudio Baglioni è alquanto strano. Si tratta di Al centro, a rievocare, forse, il suo incorreggibile egocentrismo. Ma no: non è il tipo. Conoscendo Baglioni, viene da pensare a qualcosa di più romantico: la centralità della musica nella sua vita. Ma non è nemmeno questo. Il motivo reale ebbene sì è da imputarsi a una questione meramente logistica. Tutte le curve, infatti, sono piene, cosa piuttosto inedita rispetto agli altri concerti. C’è quasi sempre quella striscia che rimane vuota: ma non è questo il caso. Prima dell’arrivo all’Arena di Verona, Baglioni fa un giro di prova sotto il balcone di Giulietta. Ma Giulietta, nelle migliore delle tradizioni, non si affaccia. Come a dire che Claudio non se l’è mai filato nessuno. La sequenza Quante volteSenza te (quante volte senza te) fa capire molte cose.



Amore, amore e amore, tanto per cambiare. E tanto per cantare: Con tutto l’amore che posso è il titolo della prossima. Abbiamo capito, Claudio! Ma lui continua imperterrito. W l’Inghilterra (1973), chiude parzialmente il capitolo love. Certamente è più sbarazzina, leggera e british rispetto alle precedenti. Poi, sempre dal ’73, arriva Io me ne andrei, e finalmente l’iconica E tu. Ricordiamo ancora quella performance tra il serio e il faceto a Sanremo, dove con Fiorello fece incetta di consensi. Non c’è niente da fare: è una grandissima canzone (oltre che lunghissima). Ma noi vogliamo il bis! Per fortuna che i successi di Baglioni sono tutti egualmente meritevoli. Si pensi a Poster: un po’ più lontana da E tu, ma pur sempre orecchiabile.

Quando in ballo non c’è la musica, Claudio Baglioni è sempre di poche parole. Nessun intermezzo tra una canzone e l’altra; nemmeno una pubblicità. Subito arriva un’altra grande canzone: anzi, un Grand’uomo. Che Claudio Baglioni fosse un romantico, lo sapevamo da tempo. La sua dolcezza paterna, invece, è argomento ancora inedito. Eppure a suo figlio dedica un intero capitolo del suo romanzo (“tratto da una storia vera”). Il titolo è Avrai, ed è veramente pregno d’amore. Altro che adolescenti! L’amore più autentico, sembra dire Baglioni, è quello tra padre e figlio. Nuovo giorno o un giorno nuovo è il brano che intona poco dopo. Questa volta imbraccia la chitarra acustica: sul palco è un continuo via vai di assistenti (e di chitarre). È un po’ un circo, un po’ un concerto, dove Baglioni è sia artista che giocoliere. Toh, guarda caso arriva il funambolo. Ma per piacere, Baglioni non ha bisogno di salti mortali.