Uccisa a martellate dal marito Roberto Scapolo. Si concluderà così la vita di Loretta Gisotti, la donna di Laveno Mombello, in provincia di Varese, di cui si occuperà la puntata odierna di Amore criminale. La 54enne è stata massacrata dal marito poco prima che la coppia partisse per le vacanze, per via di un furioso litigio. Sarà questo uno degli elementi che l’uomo metterà in evidenza durante la strategia difensiva, nel tentativo di collegare il delitto a un raptus dovuto all’ira. La ricostruzione porterà gli inquirenti di sollevare dei dubbi su quanto sia davvero avvenuto nel luglio del 2016. In base alle ricostruzioni, la coppia sarebbe dovuta partire quella mattina per raggiungere la Toscana e Loretta dovrebbe aver rimproverato Scapolo per un motivo non precisato. A quel punto il marito avrebbe preso il martello dalla sua cassetta degli attrezzi e l’avrebbe aggredita alle spalle, colpendola per tre volte alla testa.



LORETTA GISOTTI UCCISA DAL ROBERTO SCAPOLO

Il delitto di Laveno, come verrà definito in seguito dalla stampa, mette tuttavia in luce anche un altro particolare. Scapolo non si sarebbe fermato nemmeno dopo aver colpito la moglie, avventandosi invece su di lei subito dopo nel tentativo di strozzarla. La tecnica della docufiction di Amore criminale aiuterà a ricostruire la tragedia ben prima che venga compiuta. Si indagherà sul rapporto fra la vittima e l’assassino, condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere in primo grado, diventati 17 anni e 6 mesi in appello. Scapolo, come ricorda La Repubblica, confesserà il delitto subito dopo aver compiuto il folle gesto recandosi di sua spontanea volontà nella Caserma più vicina.  Loretta Gissotti non credeva più che la sua vita fosse felice. Lo scriveva nel 2014 a una parente, cui parlava dei suoi numerosi fallimenti e di come anche il matrimonio con Roberto Scapolo fosse da inquadrare in quest’ottica. Un rapporto infelice e in cui si sentiva profondamente insoddisfatta. Anche la carriera lavorativa non le dava alcun motivo di orgoglio. Trascorreranno però due anni prima della morte della donna.



LE PAROLE DI ROBERTO SCAPOLO

Gli investigatori cercheranno subito dopo la confessione di Scapolo alcune tracce nel passato della coppia per capire se vi siano già state altre liti. Non sarà così e anche per questo si inizierà a sospettare che Scapolo non stia raccontando tutta la verità su quanto avvenuto in quei momenti. Secondo l’uomo infatti, ricorda Il Corriere della Sera, Loretta lo vessava di continuo e lo rimproverava sempre più spesso. Come il giorno del delitto, in cui lo avrebbe ripreso per via di alcune valige posizionate male all’interno dell’auto, con cui dovevano partire per le vacanze. “Non potevi stare più attento?”, riferirà Scapolo parlando della lite fatale con la moglie, attorno alle 5.45 del mattino.

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