Andrea Maioli, sul Resto del Carlino, ha così commentato il film “Pronti a Morire”: “Ciò che più interessa il regista Sam Raimi è confrontarsi con gli stereotipi del western e in particolare con le immagini “mitologiche” create dal maestro Sergio Leone. Ancora una volta, quindi, il cinema americano più intelligente e autorale rende omaggio al regista italiano che ha rifondato il genere, schierando i cliché e saccheggiando gli archetipi”. Lietta Tornabuoni, su La Stampa, ha commentato: “Sam Raimi ha fatto un western-parodia divertente ma alla lunga stucchevole, benissimo fotografato da Dante Spinotti e dedicato alla memoria di Woody Strode, che cataloga, dilata ed esalta tutti i luoghi comuni del genere per prenderli in giro”. Ricordiamo che “Pronti a Morire”, clicca qui per vedere una scena del film, andrà in onda su Rai Movie a partire delle 21.10 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM
La pellicola western Pronti a morire è stata prodotta nel 1995 da una collaborazione tra Stati Uniti d’America e Giappone per la regia di Sam Raimi mentre il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti da Simon Moore. La produzione di questo lungometraggio western dal sapore storico, e dal retrogusto drammatico e leggermente avventuroso, fu voluta da Indieprod, la quale affidò in seguito il compito di distribuire capillarmente la pellicola a Columbia Tristar. Sam Raimi è un regista che esordì praticamente nel mondo degli horror splatter con il celebre film ‘La casa’, per poi, durante la sua carriera, mutare molto i generi e i filoni cinematografici, sino ad approdare anche al Comic Marvel su grande schermo con la trilogia di ‘Spiderman’. Lo ricordiamo anche per ‘L’armata delle tenebre’ del 1992, ‘The Gift – Il dono’, un thriller quasi paranormale con una coppia prestigiosa di protagonisti, Cate Blanchett, futura dama Galadriel ne ‘Il signore degli anelli’ e il bel Keanu Reevs, da poco reduce dei successi della saga ‘Matrix’ e di ‘Piccolo Buddha’. ‘Pronti a morire’ è un western classico esaltato da un cast particolarmente ricco di campioni del cinema. L’incasso all’epoca però non premiò la pellicola che incontrò più consensi in seguito con l’home-video rispetto al circuito cinematografico nelle sale, la critica fu tiepida con la produzione ma la pellicola è godibile e troverà sicuramente una buona percentuale di pubblico in attesa del duello finale questa volta tra un uomo ed una donna che non ha nulla da perdere.
NEL CAST ANCHE SHARON STONE
Pronti a morire, il film in onda su Rai Movie oggi, lunedì 17 settembre 2018 alle ore 21,10. Il compito di dirigere il film fu affidato al grande regista Sam Raimi mentre nel cast troviamo il giovane Leonardo di Caprio, all’epoca già conosciuto nell’ambiente di Hollywood ma in attesa di esplodere, e il suo boato fu immenso con ‘Titanic’, uno degli ultimi grandi kolossal dell’industria cinematografica mondiale. Di Caprio è tra i protagonisti, ma per onore di celebrità dell’epoca, le riverenze del caso le porgiamo soprattutto a Russel Crowe, Gene Hackamn e Sharon Stone, la bella e provocante attrice che solamente tre anni prima aveva turbato il mondo intero con ‘Basic Instinct’ e la famosa scena dell’accavallo di gambe che obbligò milioni di spettatori a fermare il fotogramma durante la riproduzione in home-video per capire se l’attrice portasse o no gli slip in quella scena. Ci giocò molto su questo la produzione per creare un alone di sottile erotismo, della serie ‘quando il cinema le cerca tutte per sfondare’, un film che non necessitava di questa réclame occulta. Ma adesso, vediamo insieme la trama del film Pronti a morire nel dettaglio.
PRONTI A MORIRE, LA TRAMA DEL FILM
‘Pronti a morire’ si volge alla fine del 1800 nelle ultime vicende dell’epopea western, quella più cupa, la disillusione dei coloni ora sicuri di avere fondato un paese, ma sulle spalle di innocenti nativi innocui. Ellen cerca vendetta e giunge nel villaggio di Redemption in cerca di John Herod, ora governatore ma anni prima, quando lei era ragazzina, responsabile dell’uccisione del padre. Una vendetta in chiave tipicamente di frontiera dove la giustizia si compie in ogni modo. In città si svolgerà un torneo tra pistoleri per decretare chi sarà il nuovo pistolero più veloce della Contea, competizione nella quale nessuno ha mai battuto Herod, ma Ellen ha un motivo in più per estrarre la pistola dalla fondina più veloce di chiunque altro. Nel frattempo conosce diverse persone che vivono a Redemption, instaura legami, conosce storie nelle quali il filo conduttore è spesso il bieco governatore, divenendo così la speranza di essere la giustizia che si compie nella velocità delle sue mani sul calcio della pistola.