La seconda puntata di Tale e quale show verrà ricordata anche per siparietto trash, che ha visto protagonista Guendalina Tavassi e Mara Venier. L’ex concorrente del Grande Fratello ha imitato Jennifer Lopez, attirando l’attenzione del pubblico per quello che in sala prove ha definito ‘lato B mancino’. Un’affermazione che non è certo passata inosservata a Mara Venier, ben allenata grazie al suo ruolo di opinionista nei reality show di Canale 5. Zia Mara, che ieri sera era eccezionalmente il quarto giudice, ha chiesto alla influencer: “Facci vedere un po’ sto lato B mancino che non ho capito”. A questo punto, la regia ha subito immortalato il dettaglio della concorrente, scelta che a quanto pare non è affatto piaciuta a Carlo Conti. Quest’ultimo infatti si è subito messo davanti alle telecamere, chiedendo di allargare il campo. E lo ha fatto per ben due volte, dato che la sua richiesta non era stata subito assecondata. E bastava guardare il suo sguardo per capire il suo stato d’animo, diviso tra l’imbarazzo e l’arrabbiato… [Agg. di Dorigo Annalisa]



IL RESOCONTO DELLA SERATA

Trionfo annunciato per Roberta Bonanno, che a Tale e quale show sbaraglia la concorrenza e dà il meglio di sé. La sua Aretha Franklin è quanto meno da standing ovation: simile l’aspetto; pressoché identica la voce. Il timbro è quello della Aretha dei primi tempi, non ancora macchiato dagli eccessi della vita da star. Buoni anche mimica e trucco: nel dietro le quinte hanno fatto un ottimo lavoro. Lo stesso non si può dire di Antonella Elia, macchietta che imita un’altra macchietta. In senso positivo, però: sia Antonella che Malgioglio sono due personaggi a dir poco caratteristici, e anche se la tecnica manca, c’è comunque tanto carattere. Mediocre la Sylvie Vartan di Matilde Brandi; niente da fare per il Bublè di Todaro. La somiglianza non c’è neanche lontanamente.



La giuria è troppo buona con Antonio Mezzancella e Mario Ermito. Il primo, nei panni di Nek, fa rimpiangere l’Ermal Meta della settimana scorsa. Male anche Er-mito, che tradisce il suo cognome con un Tommaso Paradiso “influenzato”. Letteralmente: da come lo canta, sembra che abbia il mal di gola. Vladimir Luxuria ha gioco facile con Grace Jones, re delle drag queen. Lo stesso dicasi della già citata Elia: è dura, per una femminuccia, fare il maschietto, ma non quando il “maschietto” in questione è Cristiano Malgioglio. Andrea Agresti canta Ramaya, una canzone dal testo alquanto particolare. La mimica c’è; la voce pure. Certo che il suo Afric Simone ha gli occhi perennemente spalancati



Celeberrimo lo sketch di Simone che solleva la sedia con la bocca. Folle, ma estremamente d’effetto, un po’ come le performance di Anna Oxa. Alessandra Drusian, che canta Un’emozione da poco, emoziona davvero con poco. Buona anche la somiglianza, se non fosse che l’eccesso di trucco fa sempre pensare a una caricatura. Vedi ancora Bublè, l'”inimitabile” per definizione che Todaro si sforza di cantare. La classifica finale non fa sconti a nessuno: Antonella Elia e Raimondo Todario 25, Guendalina Tavassi 36, Massimo di Cataldo 38, Vladimir Luxuria 41, Matilde Brandi 44, Antonio Mezzancella 46, Andrea Agresti 47, Giovanni Vernia 55. Medaglia di bronzo per Mario Ermito; d’argento per Alessandra Drusian. Trionfa la Bonanno.