Carlo Cottarelli, parlando a Che tempo che fa, ha spiegato che per ridurre l’evasione dell’Iva sarebbe importante che prendesse sempre più piede la fatturazione elettronica, che di fatto è già stata introdotta in Italia. Ha anche detto di ritenere che la cosiddetta pace fiscale sia un condono fiscale e per questo un provvedimento che non incontra il suo gradimento. Fabio Fazio gli ha anche chiesto se lo spread alto possa essere frutto di un complotto e l’ex commissario alla spending review ha risposto di no: lo prova anche il fatto che da quando i toni dell’esecutivo si sono fatti più “tranquilli”, il differenziale tra il rendimento tra titoli italiani e tedeschi è sceso. Riguardo il tema di chi debba gestire le autostrade, dopo quanto accaduto a Genova, Cottarelli ha spiegato che il modello concessione non è insensato, con lo Stato che controlla bene non ci sono problemi. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
COTTARELLI PARLA DELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF
Sta per iniziare la settimana che porterà alla presentazione della nota di aggiornamento del Def e Carlo Cottarelli, parlando a Che tempo che fa, ha cercato di fare il punto della situazione. L’ex commissario alla spending review ha detto di aspettarsi che alla fine il deficit/Pil sarà contenuto, in modo da non scatenare reazioni negative da parte dei mercati. In particolare, ha detto che sicuramente non si arriverà al famoso 3%. Stimolato da Fabio Fazio, Cottarelli ha spiegato che usare la leva pubblica per stimolare la crescita può far ritenere che il debito pubblico diventerà insostenibile; e alla fine lo spread avrebbe conseguenze negative anche per le imprese e le famiglie che hanno necessità di avere credito. Dal suo punto di vista è meglio risolvere i problemi che ostacolano gli investimenti privati, come l’elevata burocrazia o la lentezza della giustizia. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
CARLO COTTARELLI: NO ALLA FLAT TAX
Carlo Cottarelli dice no alla flax tax e crede che sia meglio ricorrere ad uno scambio di idee che vada oltre qualche giorno o settimana. L’economista ha puntato il dito contro la soluzione di Palazzo Chigi per superare lo stallo ottenuto in ambito economico grazie alla manovra. Secondo Cottarelli sarebbe meglio correre ai ripari in fretta e pensare al deficit complessivo, azione da compiere dal suo punto di vista già quest’estate. In ballo anche come unire un certo obbiettivo con tutte le promesse presenti nel contratto di Governo. In una lunga intervista a Today, ha sottolinea l’importanza di ridurre il deficit per evitare conseguenze ben peggiori più avanti, andando quindi in contrasto con la posizione di M5S e Lega. Carlo Cottarelli sarà inoltre ospite di Che tempo che fa per la puntata in onda oggi, domenica 23 settembre 2018. “La cosa fondamentale adesso è la Legge di bilancio per il 2019” ha sottolineato ancora nel suo intervento stampa. E sarà questa la prima Nota del Def in cui si vedranno gli obbiettivi non solo per il prossimo anno, ma anche per i successivi. “Dobbiamo aspettare ancora qualche giorno“, ha concluso poi parlando dell’importanza di questo momento così delicato.
Cottarelli dice no all’uscita dall’Euro
Non è possibile pensare di uscire dall’Euro, secondo l’economista Carlo Cottarelli. Nonostante il cambio di moneta abbia provocato con effetto domino un collasso delle entrate, non è auspicabile abbandonare la moneta per ritornare indietro nel tempo. “Costerebbe troppo“, sottolinea a ItaliaOggi parlando di come in realtà si trovi in una posizione del tutto ostile all’Euro. Senza il cambio di moneta infatti è sicuro che l’Italia avrebbe avuto una crescita economica maggiore. “Qualcosa è andato storto“, sottolinea, anche se ora si dovrà pensare come ottenere un miglioramento rimanendo comunque all’interno dell’eurozona. Uno dei problemi maggiori sarebbe stato pensare di continuare a mettere in atto un’inflazione alta nonostante il passaggio alla moneta unica. Un errore corretto nei dieci anni successivi all’introduzione dell’Euro, ma le cui conseguenze sono presenti ancora oggi. Una giustizia troppo lenta ed una tassazione eccessiva sono gli altri due nodi da sciogliere al più presto. “Si può ridurre solo se si trovano finanziamenti sul lato della spesa“, sottolinea Cottarelli parlando della flax tax. Un altro ostacolo da superare riguarda inoltre il sentirsi parte dell’Europa, senza mettere il proprio Stato al primo posto. “Va superato“, dice ancora l’economista, un atteggiamento utile per un sicuro cambiamento globale.