“Ti uccido, ti uccido”, diceva Mauro Fabbri a Lucia Panigalli, la donna con cui ha avuto una relazione per oltre un anno e mezzo e che non esitava a picchiare duramente. “Ci lasciammo cinque volte per caratteri incompatibili”, rivela infatti la donna durante l’udienza in tribunale che si è tenuto lo scorso gennaio, quando il 56enne di Bondeno, in provincia di Ferrara, è stato prosciolto dalle accuse. Il rapporto fra i due è turbolento e si arriva presto ad un punto di non ritorno. Otto anni fa però Fabbri decide di non lasciare l’ultima parola alla compagna, arrivando ad aggredirla di fronte casa. Un vuoto normativo permetterà all’uomo di uscire dal carcere nel 2016, ma non smetterà mai di pensare a completare il delitto mai portato a fine. Sarà Lucia Panigalli a raccontare quanto accaduto a Sopravvissute, il programma condotto da Matilde D’Errico nella seconda serata di Rai 3 di oggi, domenica 23 settembre 2018. “Appena sento passi veloci tremo”, dice diversi mesi fa a Il Resto del Carlino, convinta che Fabbri cercherà di ucciderla ancora una volta, non appena riuscirà ad uscire di prigione. Il piano infatti realizzato e condiviso con il compagno di cella prevedeva non solo l’omicidio della donna, ma anche l’occultamento del corpo grazie all’aiuto di terzi. “Tutta una questione economica”, riferisce Lucia per motivare il desiderio di morte dell’uomo. In realtà Fabbri cercherebbe solo di non pagare troppi soldi per via dei danni causati all’ex compagna. Dall’intercettazione in carcere sarebbe inoltre emerso che avrebbe voluto uccidere anche il figlio della donna. Il giudice tuttavia ha scelto di non incriminare il 56enne perché il reato a tutti gli effetti non è ancora stato commesso.
LUCIA PANIGALLI E L’INCUBO DI MAURO FABBRI: PER LEI NON C’È PACE…
Non c’è pace per Lucia Panigalli, che presto potrebbe ritrovarsi di nuovo a fare i conti con l’ex compagno Mauro Fabbri, autore nel 2010 del suo tentato omicidio. Quel marzo infatti l’uomo non accetta la fine della loro relazione e decide di uscire di casa armato di coltello, per raggiungere l’abitazione di Lucia. L’attende sotto casa, incappucciato, ed infine la colpisce alla gola ed al viso. La donna però riesce a salvarsi grazie al trasporto immediato in ospedale, ma il suo incubo non finirà in quel momento. Fabbri verrà condannato ad 8 anni e 4 mesi di reclusione, ma entrerà in carcere solo nel 2015, quando la sentenza diventad definitiva. Per Lucia è arrivato il momento di respirare, di ritornare a vivere. Non ne avrà però la possibilità, nemmeno quando sarà ormai convinta di essere fuori pericolo. In sede civile Lucia chiede infatti il pagamento di 500 mila euro per i danni subiti a causa del tentato omicidio. Fabbri è furioso, sottolinea Telestense, e forse per questo decide di assoldare il compagno di cella di origine bulgara perché uccida la donna e trasporti il corpo al di fuori dell’Italia perché non venga mai più ritrovato. La cifra pattuita è di 75 mila euro, ma il bulgaro intasca il denaro e parla con i magistrati, riuscendo a fermare il nuovo piano omicida di Fabbri.