Antonio Albanese ritorna in televisione con la fiction “I topi”, in onda su Raitre a partire da sabato 6 ottobre. La nuova serie ha il difficile compito di ironizzare su uno dei temi più delicati dei nostri tempi ovvero la mafia e la malavita. Il protagonista, infatti, è Sebastiano, un siciliano trasferito al Nord dove vive da latitante in una villetta dalla quale partono alcuni cunicoli sotterranei. Figlio di un potente boss scomparso, l’uomo è terrorizzato all’idea di essere trovato, motivo per cui resta tutto il giorno rintanato tra le mura domestiche (anche quando prepara la carne grigliata per la sua famiglia) ed esce di casa di notte o travestito da donna. Archiviato il suo ultimo lavoro al cinema con il film ‘Contromano’ in cui parlava di immigrazione, Antonio Albanese esordisce in regia di una serie televisiva per trattare un altro tema caldo. Spiega, infatti, al settimanale Oggi: “Potenti, ricchi e temuti. Eppure costretti ad un’esistenza da ratti, rinchiusi nei sotterranei”.
“ILLEGALITÀ E INGIUSTIZIA A MODO MIO”
Figlio di emigrati siciliani che hanno lasciato la loro terra per cercare lavoro al Nord, Antonio Albanese tratta un tema a lui molto caro nella nuova fiction “I topi”. Confessa alla rivista Oggi: “L’illegalità e l’ingiustizia sono temi che mi hanno sempre fatto stare male e volevo parlarne a modo mio: estremizzando le situazioni, ridicolizzando l’ignoranza e la miseria umana di questa gente”. L’idea del suo nuovo progetto è partita qualche anno fa quando vide la polizia trovare un boss della mafia mentre era rintanato nell’intercapedine di un armadio. Fu sorpreso dallo sguardo di quell’uomo e cominciò a pensare alla follia di coloro che truffano e uccidono per poi vivere come topi per sfuggire all’arresto. “Davanti a quella scena mi scattò una risata fragorosa, è da lì che cominciai alla storia di queste persone che si nascondono come topi proprio come la famiglia Calamaru protagonista della fiction”.
“L’IGNARANZA È PERICOLOSA”
Antonio Albanese presenta nella sua fiction ‘I topi’ la storia di una famiglia rintanata al Nord per evitare l’arresto. Nessuno di loro ha studiato, ad eccezione di Carmen, interpretata da Michela De Rossi, che ha un ruolo chiave nella vicenda. Laureanda in Economia, sarà suo il compito di amministrare il denaro del padre, investendo i soldi sporchi in attività legali: “Lei rappresenta, come nella realtà, la nuova generazione di mafiosi con la laurea. Il Dna però è quello del padre non si scappa”. Albanese non ha completato il percorso di studio, cominciando a lavorare a 15 anni in fabbrica e poi tentando di completare (ma senza riuscirci) le scuole serali. Eppure per lui, l’istruzione è indispensabile nella società di oggi: “L’ignoranza è pericolosa, è come non avere il sistema immunitario. Non puoi difenderti.” L’attore confessa comunque di avere il massimo rispetto di chi è impagnato in lavori manuali, tando da segnalare il suo sogno di aprire una pizzeria.