La stagione estiva si sta concludendo ed è arrivato il momento che albergatori e addetti al turismo facciano i conti con dei mesi un po’ bizzarri dal punto di vista metereologico e non solo. A puntare la lente su quello che ci stiamo lasciando alle spalle è proprio lui, il re delle polemiche, Flavio Briatore. Nei giorni scorsi è tornato agli onori della cronaca per via di un suo presunto, nuovo, amore, e oggi torna a farlo per una serie di dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Libero destinata a creare scompiglio sui social e non solo. Cosa è successo questa volta e cosa ha fatto infuriare tutti? Flavio Briatore ha puntato il dito contro il “turismo low cost” reo di fare male a questo Paese a differenza di quello destinato a ricchi imprenditori, star e lussuosi vacanzieri, non quelli che vanno in giro in “ciabatte” per usare le sue parole.
LE CRITICHE DI BRIATORE
La stagione ha fatto segnare un calo di presenze in alcune località “vip” come la Versilia, il Salento e la Riviera Romagnola e le ragioni sono da ricercare nei: “Troppi vincoli, scarsa qualità e prezzi alti“ e ancora una volta le critiche non sono mancate quando l’imprenditore ha puntato il dito contro coloro che non pensano al turismo di lusso solo questo “lascia cose importanti sul territorio, porta soldi che fanno il bene di chi vive e lavora lì“. Le sue parole poi puntano in alto, alla politica con il suo chiaro: “Il problema è che noi non investiamo nel turismo, gli altri Paesi sì. Colpa di vincoli burocratici e assurde leggi regionali, penso a quelle della Toscana e della Sardegna. Non facciamo opere pubbliche, le strutture alberghiere sono vecchie, e ci culliamo sul fatto che il nostro mare è bello. Senza pensare che il mare è molto bello anche altrove. Stiamo sprecando una grossa opportunità”. A quanto pare l’analisi di Briatore non lascia scampo e torna sui soliti “problemi” mai risolti che si aggravano quando usa termini che vengono dichiarati offensivi da alcuni. Come andrà a finire questa storia?