Il sindaco di Napoli viene interpellato da Piero Chiambretti per la puntata dedicata al sud Italia. L’intervento parte dall’articolo scritto da Azzurra Noemi Barbuto per Libero Quotidiano dove i meridionali vengono chiamati Terroni e che sembra voler denunciare i troppi meridionali nel governo. La realtà è un’altra: l’articolo presenta un titolo di grande effetto, ma i più ad aver attaccato la giornalista sembrano non aver compreso il vero significato del pensiero. Luigi De Magistris, il sindaco della città partenopea, svela, però, di non aver letto quell’articolo e dice: “Non mi offendo se mi danno del terrone; è una parola legata alla terra, significa che noi meridionali siamo collegati alla nostra terra. Io ho un legame indissolubile con la mia terra, non andrei mai in un’altra città a fare il sindaco. Tra Renzi e Salvini chi preferisco? Salvini è rancoroso e violento, mi piacerebbe che iniziasse a sorridere e che, un giorno, penserà al mare come una possibilità di accoglienza”. (Agg. Camilla Catalano)



Contro Matteo Salvini

Luigi De Magistris torna in tv durante la puntata di mercoledì 16 gennaio 2019 di “#CR4 – La Repubblica delle Donne“, lo show condotto in prima serata da Piero Chiambretti su Retequattro. L’occasione è davvero importante, visto che il tema di copertina della settimana del programma è “Il sud dov’è?”, visto che “siamo tutti più a sud di qualcun altro. A discuterne in studio ci sarà la giornalista Azzurra Serena Barbuto, il comico napoletano Lello Arena, il rapper Rocco Hunt e per l’appunto il sindaco di Napoli in collegamento  da Napoli. Sicuramente De Magistris tornerà a parlare della polemica scoppiata con Matteo Salvini circa i migranti e i richiedenti asilo a poche ore dalla direttiva firmata dallo stesso sindaco che ha disposto di procedere all’iscrizione presso l’anagrafe comunale di tutti i cittadini migranti presenti sul territorio e in possesso di regolare permesso di soggiorno.



La decisione di Luigi de Magistris

Luigi De Magistris in queste ore ha firmato una direttiva speciale per quanto concerne il delicatissimo tema dell’immigrazione. Il sindaco di Napoli continua a remare contro la scelta del Governo e di Matteo Salvini, visto che ha deciso di non applicare l’articolo 13 del decreto di sicurezza procedendo all’iscrizione presso l’anagrafe comunale di quei migranti in possesso di regolare permesso di soggiorno per i richiedenti asilo. Una decisione condivisa anche da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo che con De Magistris si sono schierati contro il provvedimento di Matteo Salvini. A differenza del sindaco di Palermo che al momento ha congelato l’applicazione della legge, De Magistris è andato oltre non rispettando quanto previsto e firmando una direttiva che autorizza gli uffici all’inserimento nel registro dei richiedenti asilo con regolare permesso di soggiorno. “Non è un atto di disapplicazione della legge o di disobbedienza ma è un atto di ubbidienza alla Costituzione perché esistono persone che non possono diventare invisibili o che da un giorno all’altro non esistono per volutas legis di qualcuno. Questo può valere per qualche ministro ma non per noi che siamo sul territorio e le persone le vediamo, le sentiamo e ne avvertiamo bisogni e diritti secondo il faro costituito dall’articolo 3 della Costituzione” ha detto ad Ansa.



Luigi De Magistris sulla sanità

Il sindaco di Napoli è tornato poi ad esprimersi anche in merito alla gestione della sanità da parte di Vincenzo De Luca, governato della Regione Campania. “Tanta propaganda, molti pochi fatti concreti e mi sembra la solita invasione della politica nella gestione della sanità attraverso nomine di governo e di sottogoverno” ha dichiaro il primo cittadino di Napoli durante la presentazione del libro “Salute s.p.a., la sanità svenduta alle assicurazioni”. De Magistris sferra così un vero e proprio attacco a Vincenzo De Luca dicendo: “La gestione De Luca della sanità è gravemente deludente considerato che lui governa da quasi quattro anni, non è l’inizio di un mandato”. Poi entrando nel dettaglio dice: “Il presidente della Regione Campania perché ha parlato più volte che avrebbe fatto una rivoluzione nella sanità. Io sinceramente parlo per Napoli e per l’area metropolitana di Napoli, anche se conosco le situazioni della stessa Campania registriamo una compressione dei presidi di salute pubblica, tanta propaganda sull’apertura di nuovi centri che non si assiste”.