C’è un primo imputato nel caso Rigopiano. A due anni dalla strage dell’hotel a Farindola, il caso si riapre: quello di cronaca, almeno, perché il “caso” giudiziario non si è mai chiuso. La procura di Pescara sta ancora indagando. La valanga del 18 gennaio 2017 ha (s)travolto le vite di quasi 30 famiglie: 29 in tutto le vittime mietute dalla neve. Alessio Feniello, papà di Stefano, è uno dei familiari coinvolti: “È allucinante questa cosa”, protesta ai microfoni delle Iene. “Fa male, fa male tantissimo”. Alessio è stato multato per aver violato i sigilli: l’ha fatto per onorare la memoria del figlio, sepolto con gli altri sotto metri e metri di neve. “Non sono manco libero di poter venire a depositare un fiore”. Il gesto gli costa 4.500 euro. “Io non pago e se necessario faccio tre mesi di carcere. Spero che il mio messaggio arrivi al ministro Salvini, vediamo cosa ne pensa”. Il messaggio è arrivato, forte e chiaro. Matteo Salvini, in visita – insieme a Luigi Di Maio – sul luogo della tragedia, si mostra vicino alle vittime. “Noi ci siamo”, riporta Tgcom24, “stiamo facendo in Parlamento dei provvedimenti normativi proprio su questa tragedia. Il governo seguirà anche gli sviluppi della vicenda giudiziaria”.



Alessio Feniello, la vicinanza della politica

Così il ministro Salvini: “Ho detto a papà Feniello di non pagare un euro. Ci manca giusto di essere multati per andare a portare i fiori al figlio. Se c’è una legge sbagliata, cambieremo questa legge”. Il tono è forte: “Dopo due anni di chiacchiere, di silenzio sulla tragedia di Rigopiano, adesso nel decreto Semplificazioni che arriva in Parlamento nei prossimi giorni, ci sarà un provvedimento per aiutare queste vittime, i sopravvissuti e i feriti. Le parole o le leggi non seguite dai fatti contano zero”. Sia Di Maio che Salvini si congratulano con i genitori: “Siete dei veri papà”, sintetizzano.



La protesta su Facebook

Il decreto di condanna, proposto dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Salvatore Campochiaro, è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari Elio Bongrazio. La colpa di Feniello è stata quella di “introdursi abusivamente e permanendovi nonostante ripetute diffide e inviti ad uscirne rivoltigli da appartenenti alle forze dell’ordine addetti alla vigilanza del sito”. Papà Alessio incassa la multa e protesta su Facebook: “Quelli che non hanno fatto niente per salvare 29 persone a Rigopiano stanno tutti ancora a piede libero e io devo pagare. Se sono colpevole non mi tiro indietro perché sono un uomo. Secondo voi io cosa ho da perdere?”.