Roberta Bruzzone ha parlato a “Vieni da me” anche del secondo marito Massimo Marino, un funzionario di Polizia reduce da una missione di due anni all’ambasciata italiana di Kabul. In quel periodo si recava spesso a Dubai per incontrarlo. «Era la meta intermedia, sicura, dove ci siamo visti tantissime volte. Sono stati i due anni più difficili della mia vita. Ho sentito esplosioni al telefono, sono stati momenti terribili. Aspettavo la fine di questa missione come la svolta della vita, ma Dubai la ricordo con affetto», ha raccontato la criminologa. Partiva il venerdì e tornava la domenica, e questo accadeva almeno una volta al mese. Ma dopo questa parentesi, ha parlato di Ballando con le stelle: «Non ci andrò mai da concorrente». Quindi sarà ancora giudice: «Mi diverte quel programma. Faccio la valutazione psicologica del modo in cui i concorrenti affrontano il contesto». Purtroppo non ci sarà Sandro Mayer: «Sarà dura tornarci senza lui. Non ti nascondo che è stata una perdita che ho patito tanto, perché mi ero affezionata tanto. Non sarà facile neppure per Milly Carlucci. E così per chi lo sostituirà». Ma ritroverà Carolyn Smith: «È una donna eccezionale, la sosterrò sempre perché merita il meglio». (agg. di Silvana Palazzo)



ROBERTA BRUZZONE A VIENI DA ME

Roberta Bruzzone si racconta a “Vieni da me” per svelare lati che non conosciamo di lei. Ad esempio, non parla mai della sua famiglia per proteggerla. «Quando sei un personaggio molto noto, attiri anche l’attenzione di squilibrati pericolosi: uno che ha chiamato i genitori a casa. Per questo li tengo fuori dalla mia vita mediatica», ha raccontato la nota criminologa. Bruzzone ha parlato della sua infanzia da ribelle: «Mia madre fu chiamata dalle suore che le chiesero di non portarmi più». Inoltre non prese benissimo la nascita dei suoi fratelli gemelli: «Provai ad annegare entrambi nella vasca di casa». Neppure le fiabe l’addolcivano, anzi c’è un aneddoto sulla Bella addormentata: «Chiesi a mia madre, “Come fa a dormire per tutto quel tempo? Vuol dire che è morta”. Da allora non mi hanno più letto fiabe». Neppure le bambole l’hanno appassionata: «Sperimentavo molto le tecniche di smembramento e decapitazione. Le distruggevo tutte quindi hanno smesso di regalarmele». Nonostante la vivacità, andava comunque benissimo a scuola: «Ero bravissima».



“LA SVOLTA CON BRUNO VESPA A PORTA A PORTA”

La curiosità è una caratteristica che ha sempre contraddistinto la personalità di Roberta Bruzzone. «Già alle superiori mi interessavano, le scienze, poi mi appassionai all’ambito forense. Con il caso di Donato Bilancia ho capito che quello era il mio mondo», ha spiegato la criminologa a “Vieni da me”. Da Caterina Balivo ha parlato anche della sua passione per le due ruote: «Quando posso viaggiare, preferisco farlo in moto. Convinsi mia nonna che a 12 anni si poteva andare già in moto. E poi sembravo più grande, quindi me la feci comprare». La svolta vera comunque della sua carriera arriva con Porta a Porta, che le ha dato visibilità. «Bruno Vespa è una delle persone a cui voglio più bene. La mia presenza lì ha scosso diversi rosiconi. Quello è un programma ambitissimo per un professionista, e io non ho avuto alcuna raccomandazione. Quel programma segna una svolta professionale e umana». E infatti non sono mancate le critiche: «Non si può piacere a tutti, perché non tutti sono buongustai. Cosa mi contestano? Sono sicura di carattere».

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