Vincenzo Cerami firma assieme ad Adriano Celentano la sceneggiatura di “Adrian”, la graphic novel ambientata in un futuro distopico e che nelle serate di oggi e domani debutta ufficialmente su Canale 5 per un totale di nove puntate: l’ambizioso progetto dell’81enne Molleggiato rappresenta una delle sfide più ambiziose per un artista poliedrico e amante da sempre anche dell’autorappresentazione di se stesso, tanto che non è la prima volta che Celentano offre una propria versione in cartoon. Tuttavia, a questo kolossal vero e proprio dell’animazione, che ha richiesto al suo Clan circa sette anni di lavoro per un’idea che ha radici lontane partecipano nomi illustri quali quello del Premio Oscar Nicola Piovani, che si è occupato di curare la colonna sonora, ma anche dei disegni e delle iconografie di Milo Manara, uno dei principali disegnatori della scena italiana, e appunto anche dello scrittore e sceneggiatore scomparso nel 2013.
VINCENZO CERAMI E IL COPIONE DI “ADRIAN” CON LA SCUOLA HOLDEN
Infatti anche Vincenzo Cerami (noto per aver scritto assieme a Roberto Benigni il soggetto e la sceneggiatura de “La vita è bella”, a proposito di Premi Oscar tricolori…) ha collaborato con Celentano alla realizzazione di “Adrian” prima della morte avvenuta a Roma all’età di 72 anni dopo aver combattuto a lungo con una malattia: questo per dire di come il graphic novel concepito dal compagno di Claudia Mori abbia radici molto profonde e vi abbia potuto mettere mano lo stesso Cerami, che viene anche indicato come “supervisore” ai testi di questa serie animata in nove puntate che andrà in scena sulle reti del Biscione. Infatti, proprio perché il progetto di questo kolossal sta molto a cuore a Celentano, non solo c’è stata la collaborazione dello stesso Cerami ai testi, ma lo stesso 81enne artista si è avvalso anche della collaborazione di un team di sceneggiatori provenienti della Scuola Holden di Alessandro Baricco, altro nome che era stato accostato da alcuni rumors in passato al progetto.
L’OMAGGIO DELLA CASA DEL CINEMA
Ma la carriera di Vincenzo Cerami non è ovviamente solo legata ad “Adrian” e al racconto autobiografico di un alter ego orologiaio di Celentano: come detto, lo scrittore e drammaturgo romano, oltre ad essere stato candidato al Premio Oscar per la sceneggiatura de “La vita è bella” nel 1999, è noto soprattutto per il romanzo “Un borghese piccolo piccolo” (1976) e che acquisto ancora maggiore notorietà per via della trasposizione cinematografica di Mario Monicelli dell’anno dopo. Non solo: oltre ad altri titoli di narrativa e “Novecento”, un racconto musicale realizzato assieme e proprio a Nicola Piovani, Cerami ha lavorato come sceneggiatore per registi del calibro di Marco Bellocchio e Gianni Amelio. Anche per questo motivo, lo scorso dicembre Cerami è stato omaggiato dalla Casa del Cinema di Roma con una rassegna che ne ha ricordato la figura, al pari di tanti altri sceneggiatori che nel corso dei decenni hanno sempre affiancato i grandi registi italiani. Nel corso della kermesse, inoltre, è stato riproposto “Salto nel vuoto” di Bellocchio del 1980 il cui copione fu firmato dallo stesso regista e da Cerami.