Toni Servillo presenterà domani il docu-film “Il teatro al lavoro” presso la sala Mastroianni della cineteca di Bologna. Un documentario di un’ora girato da Massimiliano Pacifico e Diego Liguori sulle prove dello spettacolo “Elvira”, trascrizioni di Jouvet, che lo stesso Servillo porta in scena dal 2016, da Venezia a Milano, arrivando fino a Parigi. «Solo in Italia lo hanno visto più di 60mila persone – dice lo stesso Servillo soddisfatto, parlando ai microfoni del Corriere di Bologna – Jouvet racconta un suo modo di stare sul palcoscenico che è anche una particolare relazione col mondo. Gli attori come Jouvet – prosegue il noto attore e regista italiano – avevano un sentore democratico naturale, ritenevano che ciò che era appannaggio dell’elite dovesse essere trasmesso alla società». Come sottolinea Servillo, Jouvet insegna che l’attore non è un’esibizionista che cerca il successo, ma è un poeta, un uomo che “interpreta il mondo”. Il film, sottolinea lo stesso Servillo, è nato da un’idea del presidente dei Teatri Uniti, Angelo Curti, in occasione dei trent’anni della compagnia dell’attore del Belpaese «Mostrando le ambizioni ma anche i fallimenti, le crisi e gli entusiasmi del percorso».
TONI SERVILLO E IL DOCU FILM SU ELVIRA
«Sono stato molto amico di Leo De Berardinis – ha proseguito Servillo – uno dei miei maestri. Mi sono formato con le letture dei libri sul teatro di Cruciani e Meldolesi, professori del Dams e ho un legame speciale con la Cineteca» Quindi l’attore svela qualche progetto futuro: «Sta per uscire il primo film di Igort, si intitola “5 è il numero perfetto”: interpreto un vecchio killer in pensione costretto per varie ragioni a tornare in pista. Dovrebbe uscire in primavera. E poi mi sto preparando a girare come protagonista il mio secondo film con Donato Carrisi». In questi giorni Servillo è stato il protagonista di una notizia che in breve tempo ha fatto il giro del web: durante una replica proprio di Elvira, in scena al Bellini di Napoli, l’attore ha polemizzato con una spettatrice che faceva delle smorfie, invitandola ad uscire.