Il titolo dice già tutto, anzi dopo aver visto il film si può definirlo un titolo delicato rispetto a ciò che accade: odio, violenza, morti, torture, stupri. Hostiles – Ostili è un film western crudo e forte che è sorretto dalla maestosa interpretazione di Christian Bale, secondo me il miglior attore drammatico del momento. Non è uno qualsiasi: a tredici anni, al suo secondo film, è stato diretto da Steven Spielberg ne L’Impero del Sole, fino ad arrivare alle pellicole di Batman dirette da Nolan ingrossando a dismisura come massa corporea e a vincere la statuetta dell’Oscar dimagrendo trenta chili in The Fighter. Ha da poco vinto i Golden Globe 2019 per la poderosa interpretazione in Vice di Dick Cheney. Irriconoscibile, fisicamente ingrassato e invecchiato ha dato di nuovo prova delle sue capacità trasformiste e camaleontiche. Alla premiazione ha ecceduto ringraziando Satana, ma forse era diretto allo figura dello spietato politico. Di sicuro concorrerà all’Oscar, anche se nel 2018 lo ha vinto Gary Oldman per una trasformazione molto simile alla sua e non penso che riaccada per due anni di seguito.



Il film parte con il massacro dei tre figli e marito di Rosalie Quaid, interpretata da Rosamund Pike, anch’ella brava e bella, a opera degli indiani. Unica superstite s’incontrerà con il capitano Joseph J. Blocker (Bale), che solo per obbedienza sta accompagnando malato e morente Corvo Giallo e la sua famiglia nella terra nativa. Bale odia Corvo Giallo, gli ha ammazzato molti amici commilitoni in maniera feroce, ma anch’egli non è stato da meno operando massacri contro donne e bambini indiani. Questo gli viene rinfacciato da un ex militare condannato a morte dalla corte marziale, che viene aggregato alla comitiva.



Come dicevo, sin dalle immagini iniziali comincia la violenza, prosegue con l’odio palpabile negli sguardi e negli atteggiamenti tra Blocker e Corvo Giallo. Questi è interpretato Wes Studi, indiano di nascita e consacrato nel cinema nella figura del nativo pellerossa sin dai tempi di Balla coi lupi, L’ultimo dei Mohicani e Geronimo. L’incontro con la sopravvissuta Rosalie smorzerà l’odio: verrà aiutata e confortata dalla famiglia di Corvo Giallo. Si instaura un rapporto di perdono e condivisione.

Ma il West dimostra la sua violenza e brutalità. Il condannato a morte scapperà uccidendo dei soldati, ma sarà anch’egli ucciso; i Cheyenne di Corvo Giallo uccideranno gli indiani autori della strage della famiglia di Rosalie; dei minatori rapiscono e violentano la bella vedova e le donne di Corvo Giallo. Verranno anch’essi uccisi da Blocker & Co. con violenza inaudita.



Quando tutto volge alla fine, arrivati nella terra natia Cheyenne, si presenta il cattivo proprietario terriero con i suoi accoliti che vogliono cacciare Blocker e e gli indiani. Scoppia un duello tipo Ok Corral, resteranno vivi solo la bella Rosalie, Blocker e un piccolo indiano. Li ritroviamo poi in partenza per una città del nord, la donna ha adottato il ragazzino indiano e si salutano con Blocher in abiti civili che ha abbandonato l’esercito.

È un bel western duro e puro con molta violenza, ma così era il West, così era la frontiera, così erano gli indiani. Ho omesso un paio di cosette, che saranno un soffio di speranza per il futuro.