Grande successo per la serie televisiva La compagnia del cigno del regista napoletano Ivan Cotroneo. In una intervista pubblicata oggi sul quotidiano Il Mattino di Napoli gli viene chiesto cosa ne pensa della Napoli futuribile e apocalittica che appare in questi giorni nel cartone animato di Adriano Celentano. Dice di non averlo visto, ma dice che nella sua serie televisiva anche lui racconta il futuro: “Se facciamo fare a questi giovani il 2068 sarà meglio di quello che ci aspettiamo (la data in Cui Celentano ambienta la sua storia, ndr)”. Napoli, spiega, è una città con tante facce, appiattirsi su una sola è uno stereotipo”. Questo, aggiunge, perché usare le etichette è il modo più semplice e comodo per raccontare una persona, un luogo o un popolo sfuggendo alla necessaria complessità dell’analisi. Anche i ragazzi della Compagnia del cigno soffrono di certe etichette che nascondono verità più profonde”.
HO FIDUCIA NEI GIOVANI
La sua serie è invece ambientata a Milano: “Mi sono posto il problema di non dare un’immagine univoca e parziale, ho cercato aspetti della città molto diversi tra loro per descriverne la varietà”. Per girare la serie ha vissuto a Milano quattro mesi, dice che la cosa che l’ha sorpreso di più è la sua vitalità. Dice che la sua Napoli del 2068 non sarebbe come quella di Celentano: “Aver scritto e realizzato progetti che hanno al centro i ragazzi mi pone automaticamente in una prospettiva di futuro. Ho conosciuto generazioni di giovani che fanno ben sperare”.