Beppe Grillo “torna” in Rai. Per modo di dire: in programma non c’è un nuovo show. Quello di Rai 2 vuol essere un blob delle migliori performance (non politiche) dagli esordi all’ultima apparizione. Il montaggio arriva dopo C’è Celentano e prima di C’è Benigni, tutti prodotti di uno stesso ciclo ideato da Carlo Freccero. Così il direttore si difende dalle polemiche: “Quella di #facciamorete”, dichiara ad Adnkronos, “è tutta pubblicità. Io riporto i personaggi storici della tv sullo schermo di Rai 2, da Celentano a Grillo a Benigni e loro li vorrebbero censurare. Fate un po’ voi…”. Freccero fa una precisa scelta di marketing: “Io mi occupo di audience – sottolinea il “capo” – e porto risultati. Altro che politica”. Non è un caso che C’è Grillo si scontri direttamente con Adrian, la serie animata di Celentano in onda su Canale 5. “Io devo far sopravvivere Rai 2 anche di fronte alla programmazione dei mostri sacri della concorrenza. E non guardo in faccia a nessuno. Faccio il mio mestiere”.
Beppe Grillo: contratto con la Rai? La nota aziendale
Non il programma “di” Grillo, dunque, ma un programma “su” Grillo. In pochi l’hanno capito, e già vogliono boicottarlo. “Cercasi coraggioso infiltrato che ci elenchi i prodotti pubblicizzati dalla #Rai durante il programma del fascista #Grillo, perché possano essere boicottati da tutti i #facciamorete. Grazie, sarà ricordato come un eroe”; “Fateci conoscere le aziende che sponsorizzeranno il tributo a #Grillo le boicottero’ #facciamorete”. Maurizio Gasparri (FI) coglie la differenza, ma non per questo è meno critico: “Uno speciale-revival su #Grillo su @RaiDue ? Il servilismo malattia senile del comunismo”. Andrea Marcucci (Pd) azzarda un parallelismo: “Il nuovo regime giallo-verde ha trovato il suo nuovo cantore da valorizzare sul servizio pubblico: è Beppe Grillo. Non è la Rai, è una specie di Istituto Luce”. In un’interrogazione al ministro Tria, il deputato dem Roberto Morassut tira in ballo il presunto contratto tra la Rai e il comico. “Non si tratta di uno spettacolo di Grillo – precisa l’azienda in una nota – ma di una puntata che ripercorrerà oltre 40 anni della sua carriera di comico, attraverso filmati di repertorio. Non c’è nessun tipo di contratto né compenso per Grillo, né per gli altri protagonisti del nuovo format della Rai”.