Chi si rivede, Donatella Rettore, giudice nel programma di Rai 1 Ora o mai più. L’ex ribelle punk di trent’anni fa, mantiene un look trasgressivo che però al giorno d’oggi appare vecchio e banale. Intervistata su Il Giornale di oggi chiarisce l’attacco fatto a Orietta Berti durante la sua esibizione sulle note “Quando l’amore diventa poesia” (“Questo brano rappresenta tutto ciò che odio della musica italiana”) dicendo di volerle bene e di apprezzarla, ma quella canzone no, proprio no: “È un brano dal testo assurdo, una canzone melodrammatica e io odio il melodrammatico”. Il che non significa che se a lei non piace sia brutto. Nel ruolo di giudice dice di trovarsi benissimo, si considera la teenager del gruppo, il che potrebbe portare a commenti irriverenti per cui lasciamo stare. Si parla poi del passato il suo maggior successo Il cobra: “L’ho scritto per prendere in giro un certo nichilismo” dice “non mi aspettavo tanto successo e poi mi sono divertita”. Di questo brano irriverente si ricorda una versione del Quartetto Cetra, un mondo agli antipodi dal suo: “Mi hanno fatto morire dal ridere, un grande senso dello humor che oggi non si trova più”.
DONATELLA RETTORE, “OGGI SONO UNA EDUCANDA”
Sempre trasgressiva? Donatella Rettore di essere così come è, non si considera trasgressiva e non ha costruito un personaggio, quello lo hanno inventato i media: “Con quello che c’è oggi in giro nello show business io sono una educanda”. E si ritorna alla canzone di Orietta Berti: “Io sto dalla parte delle donne odio i versi di canzoni come Quando l’amore diventa poesia che dicono “per me è giusto tutto quello che fai”…”. Le piacerebbe tornare a Sanremo, dice, perché è la migliore manifestazione canora e anche l’unica rimasta, però dice che sarebbe meglio ridurlo a solo tre serate. Ama sempre il rock, si è formata con gli Eurythmics e i Pretenders, spiega, ma dice anche di aver anticipato la tra con il primo brano di quel genere, Callo. È cresciuta ascoltando Caterina Caselli, mentre Lucio Dalla e Gino Paoli sono stati importanti per la sua formazione: “Lucio Dalla mi presso sotto la sua ala protettrice. Gino Paoli ha scritto della canzoni per me“.