Dalla gelosia per Billy Costacurta al caso delle molestie nel mondo del cinema e dello spettacolo. Martina Colombari parla liberamente a “I Lunatici”, il programma di Rai Radio2 condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. La showgirl ha parlato del suo rapporto con il marito e dell’abitudine di controllargli il telefonino che ha pure con suo figlio: «Sono un segugio, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Noi donne siamo delle iene». La Colombari ha spiegato che «ci può essere il periodo in cui ci si distrae un attimo», quindi «bisogna stare sempre sul pezzo, io la mano sul fuoco la metto solo per mia madre». Non è facile neppure il rapporto con il figlio adolescente: «A volte gli diamo troppa fiducia e troppa responsabilità, li vediamo alti quanto noi ma in fondo sono dei bambini, non sono strutturati, non sono in grado di gestire certe situazioni». E dunque come mamma si rimette in discussione tutti i giorni, anche perché l’ambiente attuale è più complicato. «È molto più complicato, ci sono molte più tentazioni, molti più stimoli».
MARTINA COLOMBARI, QUELLA BELLEZZA ODIATA E LE MOLESTIE
Martina Colombari ha parlato anche del suo rapporto con la propria bellezza: «L’ho odiata. Ci sono stati dei periodi in cui mi guardavo allo specchio e mi facevo schifo perché la mia bellezza arrivava sempre prima di me». Il problema, ha spiegato a “I Lunatici” su Rai Radio2, è che la si guardava anziché ascoltarla. Non aveva la possibilità di intromettersi in una conversazione, di esprimere la sua opinione. «Il mio involucro arrivava sempre prima di me. È stata una grande fatica, un continuo dover dimostrare». Non poteva mancare una riflessione sul mondo dello spettacolo in Italia: «Dopo #metoo si è fatta di tutta l’erba un fascio. Un invito a cena non è una molestia». Ma i “marpioni”, come li chiama lei, non ci sono solo nel mondo dello spettacolo. E Martina Colombari se la prende anche quando i ragazzi si ribellano alle madri spiegando che in casa comanda il padre. A lei comunque è andata bene: «Quando ero giovane e capivo che c’era qualcosa di strano me ne venivo via. Qualche orco l’ho incontrato, ma sarà stata la fortuna, i miei agenti, ma mi è andata bene».