Michel Legrand non c’è più. Se ne va uno dei compositori, pianisti e direttori d’orchestra più famosi al mondo, vincitore di ben 3 premi Oscar per la miglior colonna sonora. 150mila i film di cui ha firmato le musiche, tra piccolo e grande schermo. Legrand è morto nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 all’età di quasi 87 anni. Era nato a Parigi nel 1932, e a Parigi aveva dedicato il suo primo album. I love Paris – questo il titolo – è una raccolta di classici francesi tradotti in inglese. L’album vendette in tutto 8 milioni di copie. Il successo gli permise di approdare a Hollywood, dove lavorò – tra gli altri – anche con Orson Welles, Louis Malle e Costantin Costa-Gavras. Nel ‘69 il primo Oscar: il film è Il caso Thomas Crown di Norman Jewison, che si apre con The Windmills of Your Mind. La colonna sonora è basata sulla canzone dei titoli di testa, talora riarrangiata in versione jazz o swing. Ancora jazz in Quell’estate del ‘42 di Robert Mulligan, che gli vale il secondo Oscar. Il terzo, di contro, arriva nell’84 con Yentl, per cui si allontana dal jazz e dalla musica leggera in favore di stili più complessi.



Michel Legrand: dietro la cinepresa in Cinque giorni a giugno

Al 1968 risale il trasferimento negli Stati Uniti. Michel Legrand lavorò a lungo tra Parigi e Hollywood, prediligendo l’America per le condizioni di lavoro migliori offerte ai cineasti. Gli aggiornamenti operati al suo stile hanno lasciato invariata la struttura portante, riconoscibile nelle varie produzioni dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Oltre a Yentl di Barbra Streisand, degni di nota i film Dingo di Rolf de Heer (1992) e I miserabili di Claude Lelouch (1995). Non ultimo Cinque giorni a giugno (1989), la sua prima e unica prova registica.

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