Senatrice e biologa, Elena Cattaneo farà della farmacologia e scienza tutta la sua vita e oggi, 27 gennaio, ne parlerà a Le Ragazze. Anche per questo la vediamo con fierezza alla Presidenza della Commissione del Premio Galileo, per assegnare il riconoscimento al miglior autore di divulgazione scientifica di quest’anno. La sua carriera tuttavia la metterà spesso a confronto con le polemiche e i dubbi morali di una comunità, quella italiana, attenta all’etica della ricerca scientifica anche grazie all’influenza della Chiesa. Per Elena Cattaneo questo segnerà il punto di scontro con la morale cattolica in particolare a difesa oltranzista della libertà di scienza specie per quanto riguarda la sperimentazione sugli embrioni. Il suo racconto riprenderà le fila di quanto accaduto negli anni Ottanta e Novanta, quando si approccia agli studi del MIT di Boston ed inizia a tracciare la strada che le permetterà di studiare le cellule staminali e persino la malattia di Huntington. Un progetto che è riuscita a portare all’attenzione europea solo due anni fa, quando vince un bando per proseguire i suoi studi.



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Elena Cattaneo, Le Ragazze: il coraggio ha diversi aspetti

Il coraggio ha diversi aspetti secondo Elena Cattaneo, senatrice e divulgatrice scientifica, lo vedremo stasera a Le Ragazze. Soprattutto quel coraggio di osare spesso tipico delle persone ammalate e di Nancy Wexler in particolare. Saranno le sue parole infatti che la colpiranno, appena ricercatrice, quando parlerà del forte rischio di contrarre la malattia di Huntington già presente nella sua famiglia. Senza dimenticare mai quel modello di forza e umiltà che ha sempre rappresentato ai suoi occhi Rita Levi Montalcini, che ha portato avanti la sua passione contro chiunque, fino a studiare gli embrioni di pollo e centrare il Nobel diverso tempo dopo. “Ci sarà sempre qualcuno che cercherà di comprimere questa libertà”, dice la Cattaneo al Corriere della Sera, ricordando come invece la scienza sia incontenibile. Persino fisicamente. Rimarrà invece al MIT di Boston per tre anni, due in più rispetto al previsto, dove vivrà in un clima di forte paura. “Mi trovavo per la prima volta da sola”, rivela infatti parlando di quell’ignoto che avrebbe potuto colpirla da un momento all’altro. E che alla fine ha deciso di sconfiggere affittando un appartamento incentro grazie ai risparmi messi da parte con il marito. Una decisione forte anche se si pensa che dal punto di vista matrimoniale, la professoressa Cattaneo si era appena sposata e che avrebbe potuto preferire rimanere a casa. Non di fronte a quel cuore pulsante e scientifico che le imporrà di iniziare quella meravigliosa avventura, sostenuta dal consorte che condividerà con lei felicità ed orgoglio e diventerà “quella scialuppa familiare” che permetterà alla Senatrice di lottare per due.



L’intervista a diMartedì

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