Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D’Adda che nell’ottobre 2015 sparò e uccise Gjergj, ladro 26enne che aveva fatto irruzione nel suo appartamento, è finito nel mirino dei genitori dell’albanese che ha giurato di vendicare quell’omicidio per le leggi del Kanun, il più importante codice consuetudinario che prevede che un fatto di sangue venga ricambiato con altro sangue. I genitori di Gjergj lo dicono chiaramente: fin quando non uccideranno un figlio o un nipote di Sicignano, costringendolo a vivere il loro stesso dolore, non avranno pace. Anche la mamma di Gjergj la pensa così:”Il mio desiderio era di potermi vendicare con le mie mani. Se anche mio marito finisse in prigione o fosse ucciso io manderei i miei figli a cercare vendetta. Io mi calmerò quando avrà avuto vendetta”. Il padre dell’albanese è sicuro:”Avrò tutte le informazioni, quando esce, dove va, lo ucciderò e sarò molto contento, anche dalla finestra, con una buona mira”. Una situazione paradossale e incredibile: i due non possono essere arrestati sulla base delle intenzioni. L’unica soluzione sembrerebbe essere un intervento del governo albanese…(agg. di Dario D’Angelo)
COS’E’ IL KANUN
Il Kanun e la Giakmarrje, la vendetta di sangue del codice di comportamento che in alcune parti dell’Albania assume valore più rilevante rispetto allo stato moderno. E questa antica tradizione è al centro dell’inchiesta di Luigi Pelazza de Le Iene, che ha deciso di incontrare i genitori di Gjergj, ladro 26enne ucciso nell’ottobre del 2015 da Francesco Sicignano. Il pensionato sparò al malvivente, entrato nella sua abitazione di Vaprio d’Adda, ma nel dicembre del 2017 il gip di Milano Teresa De Pascale ha archiviato l’inchiesta per omicidio volontario: Sicignano sparò e uccise il rapinatore per legittima difesa, respinta l’accusa dei familiari del giovane. Secondo i due genitori sarebbero servite nuove indagini e approfondimenti, come la blood pattern analysis, chiedendo la condanna del 67enne per omicidio volontario.
L’INCHIESTA DE LE IENE SUL KANUN E IL CASO SICIGNANO
Nonostante l’archiviazione del caso, i genitori di Gjergj hanno continuato a chiedere giustizia e, affidandosi al Kanun, sarebbero arrivati addirittura a giurare di uccidere uno dei due figli di Sicignano per vendicare la morte del 26enne. Tra i vari dettami dell’antico codice di comportamento, risalente al Medioevo, è presente anche la Giakmarrje, ovvero la vendetta di sangue: una sorta di “occhio per occhio”, l’uccisione di uno dei due figli del Sicignano per vendicare la tragica fine di Gjergj. Luigi Pelazza si è recato in Albania per incontrare i due genitori e chiedere spiegazioni sulle loro intenzioni, cercando di capire cosa sono disposti a fare per lavare l’onta della morte del figlio.
COS’E’ IL KANUN
Come dicevamo, il Kanun in alcune parti d’Albania assume maggiore rilevanza rispetto alla legge vigente: parliamo del più importante codice consuetudinario albanese tra i vari codici nati nelle zone montane nel corso dei secoli. Il Canone, scritto da Leke Dukagjini, è parte integrande del patrimonio culturale albanese e non differenzia tra le quattro confessioni presenti nel Paese, ovvero Cattolicesimo, Ortodossia, Sunnismo e Bektashismo. Tra i vari istituti disciplinati c’è anche quello della vendetta, più precisamente il sistema delle vendette di sangue: viene infatti fissato il dovere di vendicare l’uccisione del proprio consanguineo, colpendo l’assassino o i suoi parenti maschi fino al terzo grado di parentela. Oltre all’ostilità della comunità, la mancata vendetta costituirebbe la perdita dello nder (l’onore della famiglia, ndr). Il perdono da parte dei parenti offesi è regolato da un rituale specifico con la mediazione dei sacerdoti e dei notabili della fede in questione. Considerato saggio quanto l’omicidio, il perdono poteva essere applicato su ogni familiare a discrezione della parte lesa.