Arisa è pronta a tornare sul palco del Festival di Sanremo 2019 con la canzone “Mi sento bene” con cui farà balare tutto il Festival. A dichiararlo è la stessa cantante che, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Quotidiano.net, ha raccontato le sue emozioni a pochi giorni dall’inizio della kermesse musicale svelando anche le sue aspettative. Il brano è decisamente diversi da quelli portati nelle altre edizioni del Festival. La canzone ha un ritmo allegro con cui Arisa porta Mary Poppins in discoteca prendendo spunto dai brani di Raffaella Carrà. Una canzone che Arisa avrebbe potuto presentare già lo scorso anno, ma non sentendosi pronta, ha preferito aspettare. “L’idea era proprio quella di fare una cosa alla Carrà, che potesse unire le mie tante anime di cantante, attrice, intrattenitrice televisiva”, spiega Arisa. Nella serata dei duetti, poi, Arisa duetterà con l’ex cantante degli Spandau Ballet, Tony Hadley con cui proporrà una versione diversa del brano: “Lo rivisiteremo in chiave fedele, ma un po’ più “spumeggiante”; accentuando certe colorazioni anni Ottanta. Io e Tony, fra l’altro, canteremo immersi nelle coreografie dei Katakló e quindi in quelle specialissime atmosfere che solo i ballerini di Giulia Staccioli sanno creare“, dice.
ARISA: “CON SANREMO 2019 PUNTO ALL’EUROFESTIVAL”
Il sogno di Arisa si chiama Eurofestival che, quest’anno, si svolgerà a Tel Aviv. La cantante spera di poter arrivare sul gradino più alto del podio di Sanremo 2019 per poter partecipare alla manifestazione canora internazionale e riportare in Italia una vittoria che, negli ultimi anni, è stata soltanto sfiorata. ” Se l’Italia vuol vincere l’Eurovision, mi faccia prima rivincere Sanremo“., dice Arisa che, cinque anni fa, quando vinse Sanremo con il brano “Controvento”, non riuscì a partecipare all’Eurofestival perchè la Rai non aveva ancora stabilito di assegnare il diritto di parteciparvi al primo classificato. Quest’anno, dunque, sarà la volta buona? La cantante ci spera e per il futuro aggiunge: “Canterò nei club. Anche se ho sempre pensato che quel tipo di cornice non mi appartenesse perché sono una da teatro. Lavorare mi sprona. Ed è un bene. Fosse per me, infatti, farei solo la testimonial della Nutella”.