Non si placano le polemiche dopo il flop di C’è Grillo su Rai 2, nel mirino il direttore di rete Carlo Freccero. Come vi abbiamo raccontato, il Pd ha chiesto le sue dimissioni, ma l’autore non ha alcuna intenzione di mollare: «Non ci penso proprio anche perché lo speciale su Grillo costa quanto un caffè di Fazio». Andrea Marcucci ha ammonito: «Il disastroso flop di Beppe Grillo serva da lezione a Carlo Freccero. La smetta con le parate di regime». Di parere diverso, invece, il dem Giorgio Gori, che si smarca dalle polemiche: «Non mi piace il Pd che attacca Freccero per lo speciale su Grillo, così come non mi piacevano gli esponenti Pd che se la prendevano con Campo Dall’Orto o che attaccavano la Isoardi. Lo dico da iscritto Pd che ha fatto tv per quasi trent’anni: statene fuori». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL COMMENTO DI GASPARRI

Dopo il flop di ascolti della puntata di Grillo C’è su Rai 2, è polemica attorno al neo direttore della rete, Carlo Freccero, per una operazione a metà fra revival e nostalgia che non ha scaldato per nulla l’animo del pubblico. E se il Pd con l’onnipresente Anzaldi va all’attacco e ne chiede le dimissioni, mentre il suo collega dem Rosato parla di “militarizzazione” del servizio pubblico, questa volta a scegliere invece le armi dell’ironia e della critica più puntuta sono gli esponenti di Forza Italia. Tra questi il senatore Gasparri che in un tweet prova ad allargare il discorso e traccia un parallelismo tra i bassi ascolti del capo carismatico del Movimento 5 Stelle e quelli fatti registrare da “Adrian”, l’ambizioso progetto di Adriano Celentano che sulle reti Mediaset è stato al centro delle polemiche. “Grillo e Adrian fanno flop in tv, la grande recita non sfonda, destini paralleli e numeri bassi e calanti” è il cinguettio del senatore forzista che parla di “copione logoro” prendendo di mira anche lui Freccero. (agg. di R. G. Flore)



LA DIFESA DI FRECCERO

Carlo Freccero ha parlato del flop di ascolti su Rai Due del programma su Beppe Grillo “Grillo c’è“. Come riportato da Agi ha parlato il direttore di Rai Due: “Mi aspettavo di fare almeno il 5.8% di share, invece per colpa della programmazione sbagliata e di altri fattori imprevisti gli ascolti sono stati molto deludenti”. Le polemiche che hanno accompagnato questo flop sono messe a tacere da quelli che per Freccero sono degli errori evidenti: “Se devo indicare i motivi di questo risultato direi che ci sono stati tre handicap. Per prima cosa l’orario di partenza alle 21.06 che è stato coperto fino alle 21.40 da Striscia la Notizia. Una scelta sbagliata dettata dall’esigenza di far terminare la trasmissione prima per non disturbare “Che fuori tempo che fa”. Il problema vero è che il coordinamento dei palinsesti ci danneggia sempre. Avevamo materiale per andare avanti fino all’una di notte, avremmo fatto il 6-7% di share. Marcello Ciannamea, direttore dei palinsesti Rai, ragiona in maniera leninista e ha una posizione censoria nei miei confronti pensando solo a Rai Uno”. Parole che non fanno altro che alimentare una polemica sulla tv di Stato ormai senza fine. (agg. di Matteo Fantozzi)



DELUSIONE DAL MOVIMENTO 5 STELLE

C’era grande attesa questa mattina per capire quale livello di ascolti avrebbe ottenuto Beppe Grillo con il suo spettacolo su Rai Due ma le speranze dei sostenitori del fondatore del MoVimento 5 Stelle sono state ampiamente deluse da un risultato molto al di sotto delle aspettative. Il verdetto dell’Auditel è stato a dir poco impietoso per “C’è Grillo“, il programma che tante polemiche aveva suscitato per via del compenso destinato alla società titolare dei diritti dell’artista. La trasmissione, infatti, è stata seguita soltanto da un milione e per uno share del 4,34 per cento. Il segmento di pubblico che ha mostrato maggiore interesse per la performance del comico genovese è stato soprattutto quello più anziano. La punta massima, pari al 5,74% si è registrata tra gli uomini di età di età compresa fra i 45 e i 54 anni, dunque in età matura. I giovani snobbano Grillo…

GRILLO FLOP, ANZALDI: “FRECCERO SI DIMETTA”

“C’è Grillo” è stata la sesta trasmissione della classifica Auditel di ieri: un risultato pessimo e difficilmente difendibile, con il fondatore M5s battuto fra le altre cose anche dal capo politico del MoVimento, Luigi Di Maio, ospite su Quarta Repubblica, su Rete 4 (4,34% per Grillo e 6,14% per la trasmissione di Nicola Porro). A dominare la serata su Rai Uno è stata “La Compagnia del Cigno”, (con il 23,34 per cento di share), seguita da Adrian (Canale 5) con il 10,56%. Dopo aver visionato gli ascolti della prima serata di ieri è arrivato durissimo l’attacco di Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico, che ha commentato:”Lo share di Grillo è sotto la media di rete e il peggiore dei canali Rai e Mediaset. Freccero senza vergogna aveva giustificato la serata dicendo che serviva a far crescere ascolti, invece ha trascinato la sua rete in fondo alla classifica Auditel: ora si dimette?”.