È Yvan Sagnet il protagonista della puntata odierna di Nuovi eroi. Nato in Douala, in Camerun, nel 2008 a soli 23 anni arriva in Italia per coronare il suo sogno di studiare ingegneria. Qui, però, ad attenderlo c’è un destino infame, che lo conduce fino alle campagne del profondo sud per la raccolta stagionale dei pomodori. Per il giovane camerunense ha quindi inizio un vero e proprio inferno: costretto a consegnare i suoi documenti ai cosiddetti ‘caporali’, si lega in maniera indissolubile ai suoi ‘padroni’; a questa situazione si aggiungono condizioni di lavoro disumane, fatte di giornate di ben diciotto ore lavorative sotto il sole cocente dell’estate salentina. Le condizioni di sfruttamento convengono Yvan della necessità di dover fare qualcosa per tutti quei ragazzi che hanno paura di ribellarsi, per questo motivo dà il via al primo sciopero dei braccianti di origini straniere, prima di fondare l’associazione ‘No Cap’, che ogni giorno lavora per salvare dallo sfruttamento i ragazzi costretti a lavorare in condizioni disumane.
YVAN SAGNET, L’ARRIVO IN ITALIA
Quando Yvan Sagnet inizia a sognare una vita in Italia è soltanto un bambino: siamo nel 1990 e a soli 5 anni assiste, come tutti i suoi coetanei, alla straordinaria performance dei Leoni d’Africa nel campionato mondiale di calcio. La nazionale del suo paese torna in patria sconfitta, ma viene accolta comunque in maniera trionfale: è la prima squadra africana a raggiungere i quarti di finale in Coppa del Mondo. Yvan, affascinato dal calcio e da quella nazione che ha ospitato la sua squadra, capisce subito di voler studiare il sistema economico italiano. Impara la lingua e in breve tempo, grazie a un permesso di studio, arriva in Italia, dove si iscrive alla facoltà di Ingegneria dell’università di Torino. Ma quando i soldi della borsa di studio cominciano a scarseggiare, si legge su Repubblica.it, scopre da alcuni amici che al sud, in salento, vi è richiesta di manodopera per la raccolta dei pomodori. Yvan parte subito per poter racimolare qualche soldo, ma scopre immediatamente che quel futuro per tanto tempo sognato sta per trasformarsi in un incubo.
LA RIVOLTA NEL SALENTO
“Mentre nel mio paese la dignità è sacra, a tutti livelli della scala sociale, il sistema dei campi di lavoro (in Italia, ndr) è appositamente studiato per togliere ai braccianti anche l’ultimo scampolo di umanità”. A parlare è Yvan Sagnet, che questa sera racconterà a Nuovi eroi la sua storia di sfruttamento e di riscatto. Nel corso degli anni ha infatti portato alla luce uno schema di schiavitù e sfruttamento per molto tempo ignorato dalle istituzioni, dando vita a uno sciopero esemplare che ha coinvolto tutti i braccianti al centro di condizioni di lavoro disumane. Grazie alla loro tenacia, la magistratura ha infatti cominciato a indagare sulla vicenda e nel maggio del 2012 sono scattate le manette per sedici persone tra caporali e imprenditori. Viene così sgominata un’organizzazione criminale attiva tra Rosarno, Nardò e altre città pugliesi e per la prima volta il fenomeno del caporalato cattura l’interesse dell’opinione pubblica. Nel 2007 Sagnet viene insignito dell’onorificenza di ‘Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana’ dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.