Domani in edicola, su LiberiTutti, Claudio Santamaria racconta l’amore per la moglie Francesca Barra. L’attore, vincitore del David di Donatello per il film lo Chiamavano Jeeg Robot e Nastro d’argento per Romanzo Criminale, definisce la moglie come: “La la mia musa, come lo era Silvia per Leopardi e la Duse per D’Annunzio. L’arte è mossa dall’amore”. Ricordiamo che Francesca Barra è giornalista e scrittrice ed il matrimonio è avvenuto nel 2017 negli Stati Uniti. Il portale corriere.it riporta alcuni stralci dell’intervista, questi i passaggi più interessanti con le riflessioni dell’attore romano. Da poco la coppia si è trasferita a Milano sui Navigli, con Santamaria che definisce la città con le seguenti parole: “Milano è una città dinamica, piena di energia non aggressiva, non pesante, creativamente stimolante. C’è un’atmosfera europea che mi piace molto”.



Claudio Santamaria e le critiche: “La felicità altrui dà fastidio”

I due innamorati stanno scrivendo inoltre un romanzo per Mondandori da cui nascerà il nuovo film diretto dallo stesso Santamaria. La loro storia è stata spesso bersaglio dei social attraverso critiche gratuite. Santamaria la prende con grande filosofia: “La felicità altrui dà fastidio”. Mentre la ricetta della felicità è davvero semplice: “Fare colazione con Francesca, raccontarci i fatterelli, baciarci a tavola come due ragazzini mentre i nostri figli ci dicono che siamo due sbaciucchioni”. Ricordiamo ora alcune curiosità dell’attore che ha esordito al cinema nel 1997, con Fuochi d’artificio di Leonardo Pieraccioni. Da lì i primi ruoli cinematografici importanti con l’opera prima di Gabriele Muccino Ecco fatto, e nei film di Marco Risi L’ultimo capodanno. La sua affermazione cinematografica arriva in film come Almost blue e L’ultimo bacio, per cui riceve anche una candidatura al David di Donatello.

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