Kevin Spacey è stato fermato per eccesso di velocità mentre stava tornando a casa dal processo per violenze. Non terminano i guai per l’attore americano che all’uscita dal Reagan National Airport di Washington è stato fermato dalla polizia. Era da poco atterrato dopo essere stato al largo del Massachusetts nel Nantucket per il processo di molestie sessuali a una teenager risalente al 2016. Le forze dell’ordine si sono rese conto di avere davanti Kevin Spacey solo una volta che hanno visto la sua foto sulla patente. Sicuramente è un periodo no per questi che si trova ancora una volta ad affrontare dei problemi con la legge. Stavolta però è stato protagonista di un fatto davvero singolare, fermato dopo essere tornato da un processo per aver commesso un’altra pesante infrazione. Solo nelle prossime settimane riusciremo a capire se l’attore è finalmente riuscito a uscire da un tornando che sembra averlo ormai travolto. (agg. di Matteo Fantozzi)



L’accusa formale all’attore americano

L’accusa è formale: l’attore statunitense Kevin Spacey è stato imputato per violenza sessuale. Dopo una udienza lampo a Nantucket, attualmente si trova in condizione di libertà su cauzione in seguito al processo per abusi sessuali nei confronti di un ragazzo 18enne. Nel corso dell’udienza, l’attore non ha proferito parola ma, secondo ciò che riportano i media locali, si sarebbe dichiarato ancora una volta non colpevole. Ciò che rischia è molto chiaro: 5 anni di carcere. Per la prossima udienza si dovrà attendere il 4 marzo 2019 ma l’attore potrebbe anche non essere presente. Proprio la settimana passata, Spacey aveva domandato al giudice se poteva essere dispensato dall’apparire in tribunale perché la sua partecipazione “avrebbe amplificato la pubblicità negativa già generata in relazione al caso”. A scoperchiare le malefatte del divo, è stato Heather Unruh, a nome del figlio di 18 anni sul quale l’attore avrebbe allungato le mani nel corso di un incontro occasionale al Club Car nel 2016.

Kevin Spacey incriminato di violenza sessuale

Dopo le numerose voci di molestie, questa è la prima volta che delle accuse si trasformano in certezza e imputazione. Il movimento #MeToo quindi, procede la sua battaglia dopo la condanna dell’attore Bill Cosby e l’incriminazione del produttore Harvey Weinstein. In Massachusetts, questo tipo di aggressione sessuale su individui con più di 14 anni può implicare fino a 5 anni di carcere. Colui che accusa Kevin Spacey è rappresentato legalmente da Mitchell Garabedian. “Denunciando la molestia sessuale, il mio cliente vuole essere di esempio ad altre vittime che ancora non si sentono di uscire allo scoperto”, ha detto l’avvocato su Twitter. La componente alcolica è un fattore importante in questa faccenda. Ed infatti secondo le ricostruzioni, l’attore avrebbe chiesto al giovane se fosse autorizzato a bere (in Massachusetts si può soltanto dopo avere compiuto i 21 anni) e lui avrebbe detto una bugia rivelando di averne 23. Dopo avergli pagato da bere, sarebbero arrivate le supposte molestie. Dopo questo scandalo, ad Hollywood, oltre 30 uomini hanno incolpato l’attore di molestie sessuali.

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