La morte di Teodosio Losito a 53 anni ha scioccato non solo l’ambiente Mediaset nel quale si è affermato con la scrittura di fiction di tantissimo successo, ma tutto il mondo dello spettacolo italiano. C’è al momento massimo riserbo sulle cause del decesso di Losito, ritrovato già morto nella sua abitazione. Non ci sono state dichiarazioni ufficiali della famiglia al momento, anche se su alcuni siti che si occupano di spettacolo viene riportata l’ipotesi del suicidio. Losito viene ricordato lavorativamente soprattutto per la scrittura e la produzione di fiction di enorme successo come “L’onore e il rispetto”, “Il peccato e la vergogna” e “Il bello delle donne”, spesso capaci di fare record d’ascolti. Nelle prossime ore si attendono comunicazioni anche per chi vorrà portare l’ultimo saluto allo sceneggiatore. (agg. di Fabio Belli)
ADDIO ALLO SCENEGGIATORE MEDIASET
Teodosio Losito è morto come riporta Dagospia. Se ne va all’età di 53 anni uno dei migliori sceneggiatori di fiction italiane, noto per aver scritto le storie de L’onore e il rispetto, Il peccato e la vergogna, Il bello delle donne e molti altri ancora. Le opere erano realizzate spesso a quattro mani col collega di una vita Alberto Tarallo con cui collaborava da oltre vent’anni. Le loro serie avevano registrato tali successi tanto che Losito era stato definito da Aldo Grasso come “Il re della fiction ultrapop”. Era stato lui stesso a raccontare la sua gavetta ai microfoni di Repubblica, sottolineando: “Ho studiato da ragioniere, ma ho iniziato a lavorare per non pesare sulla famiglia. Ho fatto di tutto. Da modello facevo la spola tra Milano e New York. Ho studiato tecniche di scrittura e nel 1997 Alberto Tarallo ha letto “Il morso del serpente” che poi è diventato un film per la televisione. Da lì è nata la collaborazione. Tanti pensavano che dietro il mio nome potesse esserci chissà chi, ma non m’interessa dimostrare che esisto”.
Teodosio Losito è morto: da giovane la partecipazione a Sanremo come cantante
La morte di Teodosio Losito sconvolge il mondo dello spettacolo. L’uomo non era però solo un noto sceneggiatore, da giovane infatti aveva addirittura partecipato al Festival di Sanremo come cantante. Era il 1987 e saliva sul palcoscenico con il brano “Ma che bella storia…” scritto da Gaetano Lorefice ed Enzo Miceli. Questo però non ebbe grande successo e non arrivò alla fase finale. Lo stesso anno partecipò anche al Festivalbar con “Direttamente al cuore”. La carriera da cantante l’abbandonò nel 1991 dopo l’uscita di Pathos, il suo secondo album. Come sceneggiatore debuttò con la serie Il bello delle donne nel 2001, per arrivare al cinema con Passo a due di Andrea Barzini 5 anni dopo. Il suo ultimo lavoro rimarrà il ritorno de “Il bello delle donne” con “…alcuni anni dopo“. Considerato nell’annovero dei migliori sceneggiatori italiani per la tv lascia sicuramente un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo.